Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Tangenti, assolto il colonnello «Sono stati 7 anni di sofferenza»
Corrado accusato di favori e regali. I giudici: il fatto non sussiste
L‘inchiesta gli è costata la carriera come colonnello del Comando regionale della Guardia di Finanza. Per non parlare della sofferenza provata nel periodo in cui fu in carcere e soprattutto a causa della gogna mediatica a cui fu esposto. Ma Vincenzo Corrado, dopo sette lunghi anni di battaglia in tribunale, si è messo tutto alle spalle. La Corte di Appello di Venezia, a cui la sentenza di secondo grado venne rimandata un anno fa dopo l’annullamento con rinvio della Cassazione, ieri lo ha dichiarato innocente perché il fatto non sussiste.
Secondo la procura di Venezia lui faceva parte di un sistema di favori legati ai controlli del Fisco: assunzione di amici, passaggio di denaro e regali, Rolex in particolare, per ammorbidirli. L’inchiesta aveva coinvolto una decina di persone tra professionisti, pubblici ufficiali e imprenditori. Ma il 23 febbraio del 2023 la Cassazione aveva rito mandato in appello la sentenza con cui Corrado e Christian David, un funzionario dell’Agenzia delle Entrate, erano stati condannati rispettivamente a 4 anni per traffico di influenze illecite e collusione militare e a 8 mesi per accesso abusivo al sistema informatico. L’annullamento era arrivaper l’insussistenza del reato e di fatto aveva aperto la strada, come è successo, alla completa assoluzione di fronte ai giudici di secondo grado. La formula della sentenza di fatto permette anche a Tiziana Mesirca e ai coimputati di chiedere l’annullamento delle rispettive condanne.
Le indagini avevano ricostruito un sistema che vedeva legati alcuni finanzieri, imprenditori e dirigenti delle Entrate. In particolare Corrado, tra il 2015 e il 2016, grazie alle conoscenza di David, secondo l’accusa aveva aggiustato alcune verifiche fiscali e suggerito escamotage per frodare il fisco. Un sistema che l’ex ufficiale della Guardia di Finanza avrebbe messo a disposizione sia della società di assicurazioni Cattolica di Verona che della Axios, società formalmente estera, con base a Vaduz (Liechtenstein) ma di fatto amministrata dal veneziano Enrico Maria Baggio.
Il ricorso presentato davanti alla Suprema Corte dall’avvocato Fabio Crea, difensore di Corrado, verteva su un aspetto in particolare: ovvero che l’uomo non avrebbe mai promesso di intervenire per aggiustare i controlli. Durante il dibattimento, sosteneva il difensore, non sarebbe emersa alcuna prova a carico di
Corrado. In capo all’ex ufficiale ora resta solo la condanna (sospesa) a un anno e 6 mesi per l’accesso abusivo al sistema informatico delle fiamme gialle. «Sono molto soddisfatto – ha detto Crea – ma è una pronuncia che non mi ha sorpreso considerato che la Corte di Cassazione ci aveva dato ragione
Accesso abusivo Cancellata la condanna a 4 anni, ma è rimasto il reato di accesso al database della Finanza