Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La Regione vuole allargarsi al Lybra Ma il Vega resta un flop: nuova asta
Palazzo Balbi pronto a prendere il lotto della Pio Guaraldo. In vendita anche Pegaso e Auriga
cambiando il contratto di affitto del ramo di azienda o attraverso il cambio della società intestataria dell’attività, questo significa che il titolare viene sollevato dal peso dei verbali, dei pagamenti dei canoni e anche dalle varie tasse — sottolinea l’assessore al Commercio Sebastiano Costalonga —. Proprio per limitare queste situazioni, nel nuovo regolamento del Commercio su aree pubbliche abbiamo inserito la clausola che lega le sanzioni alla concessione, non a chi la gestisce. L’intestatario è quindi direttamente interessato e deve vigilare sulla correttezza delle azioni di chi ha ricevuto la sua concessione. Se in Consiglio di Stato non ci darà ragione su questo, io sono pronto ad andare a Roma». Commenta Paolo Romor, delegato del sindaco per l’avvocatura civica: «Noi riteniamo corretta la linea della giurisprudenza che prevede l’applicazione della revoca non solo all’affittuario, ma anche al proprietario. Si cerca di fare valere il principio, che già vige in altre città, per cui va data più forza ai Comuni contro l’elusione delle contravvenzioni. Il proprietario va considerato responsabile per evitare che sanzioni e revoche vengono bypassate dalle plurime affittanze a soggetti sempre nuovi».
La Regione punta al Vega, con l’acquisto di un intero piano (e 34 parcheggi) dell’edificio Lybra. Obiettivo: «Aggregare più uffici in terraferma», spiega l’assessore veneto Francesco Calzavara (Bilancio e Patrimonio). Palazzo Balbi ha già insediato al Lybra la società Veneto Sviluppo e ora vorrebbe raddoppiare i propri spazi dove, ad esempio, potrebbe traslocare da via Torino Veneto Innovazione. La decisione della Regione di acquistare uffici in via delle Industrie a Marghera è di pochi giorni successiva a quella del nuovo bando di vendita, pubblicato il 9 febbraio dal liquidatore di Vega scarl, Paolo Marchiori. Ma si tratta di una coincidenza: il quinto piano del Lybra che vuole acquisire Palazzo Balbi fa parte di un altro procedimento fallimentare, quello della Pio Guaraldo. «Le trattative sono in corso — dice Calzavara —, la Regione ha sempre bisogno di spazi e c’è la volontà di riunirli il più possibile. Potrebbe essere l’avvio di un polo di servizi al cittadino». Inoltre l’immobile di via Torino (al civico 110) ha bisogno di interventi — «pesanti», sottolinea l’assessore — di manutenzione. E il Vega «è comodo da raggiungere per cittadini e enti e gli uffici sono a posto, utilizzabili velocemente», conclude.
Sono, invece, affittati tutti gli spazi che il Vega ha messo (di nuovo) in vendita con il disciplinare di inizio febbraio. Nel pacchetto ci sono parte dell’edificio Auriga con i locali adibiti a laboratori di nanotecnologie e la mensa. Ci sono quindi spazi al Pegaso 1 e al Pegaso 2 che è di proprietà del Comune di Venezia (a birenti. pubblici, in realtà, oggi sarebbe in salute. «Abbiamo chiuso il bilancio in equilibrio e sarebbe stato in attivo — spiega Ferrara — a ogni bando di vendita si abbassa però il valore dell’edificio all’asta e questa minus valenza va inserita nel documento finanziario». Vuole dire cioè che se non ci fossero i debiti accumulati nel passato e che hanno portato alla liquidazione fallimentare, grazie alle locazioni, Vega scarl non avrebbe difficoltà.
La speranza è che Lybra, Pegaso e Auriga vengano acquistati al più presto per chiudere tutta la partita del fallimento. A novembre sono stati venuti altri tre lotti: il bar e ristorante dell’edificio Auriga, parcheggio sul tetto dell’edificio Pleiadi con un’ottantina di posti auto il terreno di 76 mila metri quadrati tra il PalaExpo e via Martini (l’area ex Agip). Il bar-ristorate dell’Auriga è stato comprato dal gruppo Ristorazione Donazzon, per 500 mila euro. Il parcheggio delle Pleiadi è andato alla società Arsenalia del gruppo Alpenite. Mentre i 76 ettari sono stati acquistati da Miglia 104 srl, società immobiliare di Rimorchiatori Panfido, che si è aggiudicata i terreni confinanti con il PalaExpo per poco più di 2,7 milioni di euro. Qui verrà costruita la nuova sede della società, con uffici, magazzini e un’officina. Nello spazio restante pare che gli acquirenti vogliano realizzare un’area adibita al commercio a beneficio della città. Si escludono però alberghi o altre strutture destinate a un’utenza di soli turisti.