Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

A folle velocità tra i canali, individuat­i i due piloti

Ma nessuna indagine della polizia. Agostini: non sono arrivate segnalazio­ni, alto livello di buffonaggi­ne

- C. Fra. Costanza Francescon­i

Individuat­i i piloti filmati a correre a tutto gas per i canali di Venezia. Voci di pontile non hanno dubbi su chi fosse il ragazzo ripreso in un recente video virale tra le chat dei veneziani che sfreccia in barchino lungo un canale chiuso vicino piazzale Roma. Vale lo stesso per chi era al volante di un motoscafo taxi immortalat­o dai passeggeri mentre attraversa­va rio dei Vetrai a Murano provocando onde violente contro le altre barche ormeggiate in canale. La polizia, però, non indaga. «Non sono arrivate segnalazio­ni né denunce _ chiarisce il comandante per il secondo stralcio avviato nel 2018 si aggiungono i 40 di fondi Pnrr destinati al terzo», precisa l’assessore. Quest’ultimo vedrà anche la realizzazi­one di un bar e caffetteri­a interni. «La Cittadella accorpa in un unico sito facilmente raggiungib­ile funzioni giudiziari­e diverse fino ad ora sparse per la città», sottolinea il responsabi­le unico del provincolo della Polizia, Marco Agostini —. Il livello di buffonaggi­ne cresce, lo vediamo in acqua come sull’asfalto, dove non mancano le teste calde che impennano in motorino. Non possiamo pensare di inseguire i post sui social». La “comunità” virtuale è però la platea che preoccupa il presidente della Municipali­tà di Venezia, Murano e Burano, Marco Borghi. «La spettacola­rizzazione di queste bravate in rete peggiora una situazione già fuori controllo», denuncia. Il primo dei due video, girato da qualcuno di passaggio, mostra due ragazzi correre su un barchino color cedimento, l’architetto Silvia Loreto. «La sfida è stata e rimane conservare adeguando», aggiunge l’architetto Stefania Liguori.

Ogni singolo edificio mantiene perciò la visibilità della struttura originaria almeno per una porzione e, in accordo con la Soprintend­enza, conserva tra le altre gli intonaci esterni, osservando il azzurro dalle parti di fondamenta Tre ponti. Oltre al buio della sera e la nebbia fitta, il canale è stretto perché interno al centro storico, e chiuso per lavori. «Per miracolo i due non si sono schiantati in diretta — continua Borghi, che nota una totale mancanza di educazione alla navigazion­e soprattutt­o tra le giovani generazion­i — .Il tema è l’incoscienz­a e l’incolumità per sé stessi e verso gli altri». Il secondo video, ambientato a Murano, si presume immortali un taxi. «Se così fosse, vorremmo individuar­lo e denunciarl­o perché mette in cattiva luce l’intera categoria», tuona Jacopo Codori, presidente Associazio­ne taxi e nolo uniti. Il filmato circola dalla metà di febbraio, non sono visibili né la targa né la licenza, dell’imbarcazio­ne ma solo la bandierina italiana sventolant­e. Potrebbe trattarsi del motoscafo di una vetreria ma chi opera nelle vicinanze propende più per un taxi. A bordo i passeggeri salutano la città sulle note di «Onda alta» di Dargen D’Amico. Quasi a deridere le regole di chi va per mare, superando i limiti di velocità imposti in laguna infranti dal pilota che di notte viaggia in una Venezia più simile al far-west. «La sera è il momento più critico nei canali aperti — evidenzia Andrea Picche, presidente Venezia Taxi —. Penso alle Fondamente Nove e Sant’Erasmo, alle Vignole o a Sant’Elena fuori dal diporto velico».

Attenzione I tassisti: pronti a denunciare se fosse qualcuno di noi. La sera momento peggiore

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Il sopralluog­o

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