Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
L’alta moda conquista piazza San Marco Meno gioiellerie e vetri, resistono i Caffè
Da Diesel a Margiela, Cuccinelli aprirà al Nolinski. I commercianti: zona stravolta dalle grandi marche
Tali e quali sono rimasti solo i Caffè. Il volto piazza San Marco parla sempre più il linguaggio dell’alta moda. Grandi firme lentamente scalzano dalle vetrine del salotto veneziano i vetri artistici o l’oro delle storiche gioiellerie e se da un lato arriva l’abbigliamento di lusso, dall’altro i negozi sfitti non vanno a ruba. È il caso dell’ex gioielleria Missiaglia ai civici 125 e 126 delle Procuratie Vecchie, da mesi con l’annuncio dell’immobiliare esposto in vetrina.
Sul futuro di una piazza «modaiola» punta però il patron di Diesel Renzo Rosso. Con la holding «Only the brave» sta collezionando immobili nonché vetrine tutte rivolte alla basilica di San Marco. L’ultima, inaugurata il 16 dicembre da Maison Margiela, in omaggio alla città ha realizzato un bicchiere a Murano in collaborazione con Venini, trenta pezzi in edizione limitata, e dei busti bianchi in gesso vestiti con pizzi che mostrano tecniche diverse di lavorazione del merletto di Burano. È il terzo di quattro negozi che entro l’anno l’imprenditore vicentino avrà aperto nel suo nuovo «pied-à-terre» veneziano, tempo libero», racconta Rita Bernabei che dagli anni Novanta ha vestito con passione signore veneziane e turiste affezionate al suo negozio «Marica Venice». Collezioni di capi ricercati e rigorosamente made in Italy nel gusto e fattura. «Negli ultimi anni ha stravolto la zona l’arrivo dei grandi brand legati a François Pinault e Bernard Arnault, rispettivamente a capo dei due gruppi del lusso più potenti al mondo, Kering e Lvmh — nota —. Dopo la chiusura di Missoni e Roberto Cavalli, nel tempo sono diminuite le piccole botteghe. Anche il pubblico non è quello di una volta: non mi spiego l’apertura di nuovi alberghi lussuosissimi quando in calle non si vede più un certo benessere». Eppure il suo negozio se lo è già «accaparrato» l’officina profumo farmaceutica di Santa Maria Novella. Lo stesso Creed, dall’autunno scorso in città, aveva colto l’opportunità lasciata libera nella stessa calle Vallaresso dal complemento d’arredo del genovese Giobagnara. «Con Venezia, terzo monomarca Creed in Italia, siamo il Paese con più punti vendita del marchio», racconta Silvio Levi, presidente della società milanese Calé.
San Marco è divisa tra grandi nomi e una nicchia di local minori e resistenti, tra l’imprenditoria francese e quella italiana. Come dimenticare la prossima apertura di Brunello Cucinelli nell’ex Camera di commercio, oggi hotel a cinque stelle del gruppo francese Nolinski.