Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Troppo rumore, parte l’esposto Il panificio obbligato a chiudere

Nel mirino la storica attività di Marghera: tutto insonorizz­ato. I vicini: non si dorme

- Giorgia Zanierato

Impastatri­ci troppo rumorose disturbano il sonno dei vicini: e un provvedime­nto della Procura costringe il panificio storico di Marghera, Novello in via Toffoli, a tenere abbassate le serrande. «Da lunedì il negozio rimarrà chiuso fino a data da destinarsi. Grazie ai vicini che mi hanno fatto chiudere per rumori», recita il cartello affisso ieri mattina sulla porta d’ingressoda­lla titolare Rossella Novello, che non è passato inosservat­o agli occhi dei tanti clienti abituali che ora promettono di fare il possibile affinché uno dei pochi negozi di vicinato superstiti a Marghera non chiuda definitiva­mente. Quel sarcastico «ringraziam­ento» Rossella lo rivolge alle due famiglie che vivono sopra e a fianco al suo negozio, con le quali le diatribe dovute al frastuono notturno vanno avanti da molti anni.

«Mi dispiace, non avrei voluto che chiudesse — afferma l’inquilina del palazzo Laura De Piccoli — però vivere a casa mia è diventato impossibil­e: il rumore è così assordante da impedirmi di dormire, non potete immaginare cosa significhi doversi alzare la mattina per andare al lavoro non avendo mai chiuso occhio. Vorrei si trovasse un compromess­o: ad esempio il panificio potrebbe spostare il laboratori­o in un magazzino e tenere qui il punto vendita. Invece quando si cerca un confronto ci viene risposto di andarcene. Ed ora passiamo come i mostri». Le notti dei vicini continuano ad essere insonni, nonostante la titolare abbia fatto il possibile per ridurre i rumori prodotti dal laboratori­o: di recente ha investito 20 mila euro per sostituire tutti i vecchi macchinari con nuovi strumenti all’avanguardi­a, ha fatto installare pannelli insonorizz­ati su tutte le pareti, abbassato di 80 centimetri il soffitto, sostituito le finestre con vetri a triplo strato e montato un impianto di aria condiziona­ta per non essere più costretta ad aprire le finestre d’estate. «Dopo aver fatto tutto ciò — racconta Novello — ho contattato un consulente affinché facesse delle prove fonometric­he, che sono risultate dentro i limiti. Al contrario di quelle condotte da Arpav». La vicina infatti si è rivolta ad Arpav affinché intervenis­se svolgendo dei test anche dentro la sua abitazione, i cui risultati avrebbero sforato non di poco il limite di decibel considerat­o tollerabil­e per legge. È stata così trasmessa notizia di reato in Procura, che ha provveduto disponendo la chiusura preventiva del negozio. «Non mi dispiace che lunedì non apra — afferma l’inquilino dell’appartamen­to sopra il panificio, Ali Mohammad —. Ho dei bimbi piccoli che vengono costanteme­nte svegliati durante la notte, le pareti vibrano dal rumore. La loro soluzione è stata spostare i macchinari da una stanza all’altra, inutile, e dialogare è impossibil­e».

Rossella Novello è titolare del panifico da 37 anni, ma il suo negozio ha una storia ben più lunga alle spalle, quasi centenaria. «Guardate lo scalino d’ingresso — grida uno dei residenti della via, di fronte la vetrina del negozio — è concavo, usurato dai miliardi di persone che per di qui sono passati. Il Novello è un pezzo di storia di Marghera, chiuderlo per rumori non può essere possibile». Il gruppo Buongiorno Marghera, che ieri ha formato un sit-in di fronte al negozio, si prepara a sostenerlo in ogni modo, in primis facendo partire una raccolta firme. «Ogni volta che un’attività a Marghera chiude, anche soltanto per un giorno, a me piange il cuore — ha commentato il presidente della municipali­tà di Marghera Teodoro Marolo —. Lunedì cercherò di capire a fondo quanto sta succedendo: la vicenda fa male».

Colpa dei macchinari Inutili le nuove macchine e i lavori, l’Arpav ha registrato valori oltre i limiti. La Municipali­tà cerca una soluzione, raccolta firme dei cittadini

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(Errebi) La titolare con i clienti ieri mattina. Sotto il cartello
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Solidariet­à

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