Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Troppo rumore, parte l’esposto Il panificio obbligato a chiudere
Nel mirino la storica attività di Marghera: tutto insonorizzato. I vicini: non si dorme
Impastatrici troppo rumorose disturbano il sonno dei vicini: e un provvedimento della Procura costringe il panificio storico di Marghera, Novello in via Toffoli, a tenere abbassate le serrande. «Da lunedì il negozio rimarrà chiuso fino a data da destinarsi. Grazie ai vicini che mi hanno fatto chiudere per rumori», recita il cartello affisso ieri mattina sulla porta d’ingressodalla titolare Rossella Novello, che non è passato inosservato agli occhi dei tanti clienti abituali che ora promettono di fare il possibile affinché uno dei pochi negozi di vicinato superstiti a Marghera non chiuda definitivamente. Quel sarcastico «ringraziamento» Rossella lo rivolge alle due famiglie che vivono sopra e a fianco al suo negozio, con le quali le diatribe dovute al frastuono notturno vanno avanti da molti anni.
«Mi dispiace, non avrei voluto che chiudesse — afferma l’inquilina del palazzo Laura De Piccoli — però vivere a casa mia è diventato impossibile: il rumore è così assordante da impedirmi di dormire, non potete immaginare cosa significhi doversi alzare la mattina per andare al lavoro non avendo mai chiuso occhio. Vorrei si trovasse un compromesso: ad esempio il panificio potrebbe spostare il laboratorio in un magazzino e tenere qui il punto vendita. Invece quando si cerca un confronto ci viene risposto di andarcene. Ed ora passiamo come i mostri». Le notti dei vicini continuano ad essere insonni, nonostante la titolare abbia fatto il possibile per ridurre i rumori prodotti dal laboratorio: di recente ha investito 20 mila euro per sostituire tutti i vecchi macchinari con nuovi strumenti all’avanguardia, ha fatto installare pannelli insonorizzati su tutte le pareti, abbassato di 80 centimetri il soffitto, sostituito le finestre con vetri a triplo strato e montato un impianto di aria condizionata per non essere più costretta ad aprire le finestre d’estate. «Dopo aver fatto tutto ciò — racconta Novello — ho contattato un consulente affinché facesse delle prove fonometriche, che sono risultate dentro i limiti. Al contrario di quelle condotte da Arpav». La vicina infatti si è rivolta ad Arpav affinché intervenisse svolgendo dei test anche dentro la sua abitazione, i cui risultati avrebbero sforato non di poco il limite di decibel considerato tollerabile per legge. È stata così trasmessa notizia di reato in Procura, che ha provveduto disponendo la chiusura preventiva del negozio. «Non mi dispiace che lunedì non apra — afferma l’inquilino dell’appartamento sopra il panificio, Ali Mohammad —. Ho dei bimbi piccoli che vengono costantemente svegliati durante la notte, le pareti vibrano dal rumore. La loro soluzione è stata spostare i macchinari da una stanza all’altra, inutile, e dialogare è impossibile».
Rossella Novello è titolare del panifico da 37 anni, ma il suo negozio ha una storia ben più lunga alle spalle, quasi centenaria. «Guardate lo scalino d’ingresso — grida uno dei residenti della via, di fronte la vetrina del negozio — è concavo, usurato dai miliardi di persone che per di qui sono passati. Il Novello è un pezzo di storia di Marghera, chiuderlo per rumori non può essere possibile». Il gruppo Buongiorno Marghera, che ieri ha formato un sit-in di fronte al negozio, si prepara a sostenerlo in ogni modo, in primis facendo partire una raccolta firme. «Ogni volta che un’attività a Marghera chiude, anche soltanto per un giorno, a me piange il cuore — ha commentato il presidente della municipalità di Marghera Teodoro Marolo —. Lunedì cercherò di capire a fondo quanto sta succedendo: la vicenda fa male».
Colpa dei macchinari Inutili le nuove macchine e i lavori, l’Arpav ha registrato valori oltre i limiti. La Municipalità cerca una soluzione, raccolta firme dei cittadini