Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Devis, nel video la sbandata fatale Morto Salim, cameriere alla Lisca

Weekend tragico sulle strade. Stasera la fiaccolata per Tenchella: «Era la mia spalla»

- Giorgia Zanierato Antonella Gasparini

La telecamera di una casa privata ha tolto ogni dubbio sulla dinamica dell’incidente che lunedì pomeriggio ha spezzato la vita del 28enne di Salgareda Devis Marson. La procura di Venezia non indagherà ulteriorme­nte: è stato il giovane a causare lo schianto, avvenuto attorno alle 16.30 sulla provincial­e tra Ponte di Piave e Noventa, in cui ha perso la vita. Forse per la velocità, forse per l’asfalto bagnato, Marson ha perso il controllo della Fiat Punto che stava guidando finendo prima contro una Ford Ka su cui viaggiavan­o tre passeggeri di Oderzo, poi venendo sbalzato fuori strada, in mezzo ai campi. Il giovane era diplomato all’Ipsia Mattei di San Donà e dal 2016 lavorava come tecnico alla Vf Automotion di Oderzo. Le tre persone a bordo dell’altra auto sono invece state trasportat­e all’ospedale di San Donà di Piave non in pericolo di vita. Le immagini esaminate dagli inquirenti non lasciano interrogat­ivi aperti: Marson è finito fuori dalla carreggiat­a da solo e l’autista della Ford Ka non ha perciò nessuna responsabi­lità.

Nel corso di questo tragico weekend di Pasqua, la sera di sabato è morto anche il 27enne di Mogliano Veneto Salim Bakkas, mentre in sella alla sua moto cercava di ragpiù giungere gli amici in centro a Treviso. Il giovane si trovava lungo il Terraglio, all’altezza di via Sambughé a Preganziol, quando è finito contro una Renault Megane guidata da un 55enne di Casale sul Sile che non gli avrebbe dato la precedenza all’incrocio. Nell’impatto Bakkas è stato lanciato a diversi metri di distanza, morendo sul colpo. Il giovane era molto conosciuto a Mestre dove da un anno lavorava come barista all’osteria «Lisca» di viale Garibaldi, insieme al padre Mohammed e i fratelli Omar e Otman. Il 55enne alla guida della Renault

è stato portato in ospedale sotto choc ed è ora indagato per omicidio stradale.

La terza vittima è stato Daniele Tenchella, trentenne di Chioggia che ha perso la vita nell’incidente in macchina poco distante da casa sua, sempre sabato. «Non ho le forze per parlare di Daniele. Per me che sono il cognato, lui era una spalla e mi mancherà per sempre», dice Mattia, marito di Alessandra, sorella maggiore di Daniele. Gli amici sono ancora sotto choc. Daniele adorava i figli della sorella «Ale», da quando lo aveva reso zio otto anni fa del grande e poi di nuovo, da qualche mese, cn la più piccola. «Li amava. E viveva per la famiglia – ricorda un’amica, A. P. – Era sempre allegro, attaccato alla vita, agli amici. La sua passione più grande era stare in compagnia. Era un gigante buono». Tenchella era molto impegnato durante l’estate nella gestione famigliare del ristorante Adriatico, per l’inverno aveva trovato un lavoro a Padova in un magazzino ortofrutti­colo e ogni giorno partiva da Chioggia con la sua Audi per arrivarci. «Non si capisce cosa sia successo sabato – continua la giovane – Di sicuro lui conosceva bene la strada e spesso gli capitava di percorrerl­a per andare verso Cavarzere e per passare a casa mia, che abito lì, per venirmi a trovare». Amante della musica, Tenchella faceva il dj in vari locali. «Si era appassiona­to di nuovo al calcetto, uno sport che gli è sempre piaciuto e faceva pure l’allenatore ai bambini – l’ultimo ricordo – La sua frase tipica era “Enjoy”, tanto da averla tatuata sul braccio. Stasera è in programma una fiaccolata, con partenza alle 21 davanti al camping Adriatico. Domani l’ultimo saluto alle 15 nella parrocchia di San Martino.

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(Errebi) In corso del Popolo Il bar pasticceri­a Skb di Abul Kasam quella sera
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Sorridente Daniele Tenchella aveva 31 anni, è morto nella notte di Pasqua

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