Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il ticket d’accesso punta su dialetto e AI «Così proteggiamo insieme la città»
Il sindaco lancia a Roma la campagna internazionale. Lo slogan: «Ma xe vero che...». Seimila il 25 aprile
numero chiuso o soglia: «Con un numero massimo la città diventerebbe un museo», precisa Brugnaro. «Il primo obiettivo è difendere la città e riuscire a renderla vivibile per veneziani e turisti», sottolinea l’assessore al Turismo Simone Venturini. Ci saranno spot tv, inserzioni sui giornali, presenze social, affissioni, video per spiegarlo e far capire che il contributo d’accesso serve a questo. Un’azione imponente per non far passare che Venezia chiude e vuole «spennare» i turisti, ma che «è una città vera e viva».
Il sindaco lo ha ripetuto per quasi due ore, tra filmati, interventi, risposte e precisazioni. Ha parlato dei soldi che mancano, e che servono per fare le necessarie manutenzioni («Lo Stato da sempre ha finanziato con la Legge speciale dei finanziamenti specifici
Attacco al governo Brugnaro: il governo è nostro amico, ma non ha fatto niente per la Legge speciale
per la salvaguardia di Venezia. Da quest’anno sono finiti i soldi, nonostante il governo sia dello stesso colore della nostra maggioranza: non ha fatto nulla per finanziarci i 150 milioni per dieci anni come avevamo chiesto. E allora devo pensare che da qualche parte devo trovarli, così abbiamo messo una tassa di 2,50 euro per chi parte dall’aeroporto di Venezia») e risposto a chi continuava a incalzarlo sull’esodo dal centro storico: «L’anno scorso tra la gente che è uscita con la valigia da Venezia e chi dall’altra parte è venuto a vivere, sono di più quelli che sono venuti ad abitare nel centro storico. Il saldo negativo c’è perché sono morte 700 persone in più rispetto a quelle che sono nate e non posso fare un decreto contro la morte».