Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Verità sulla morte di Roberto» Caccia ai video anche se distanti
«Usciva a fare delle passeggiate a piedi, a volte prendeva la bicicletta che gli piaceva molto. Sabato ho salutato mio fratello Roberto verso le 15, mi ha detto vado a casa, dopo essere passato a salutare la mamma. Invece poi ha visto il bel tempo, ha preso la bici ed è ripartito». Ivana Borella, sorella del 62enne trovato senza vita domenica mattina, nel canale lungo la provinciale che collega Cantarana e Pegolotte di Cona ripete che non è possibile così. L’allarme era partito sabato in serata perché i famigliari non hanno più ricevuto notizie dell’uomo. Domenica mattina vicino a un rotatoria della strada è stata vista la bicicletta e poi il corpo senza vita di Borella che i sommozzatori dei vigili del fuoco hanno recuperato intorno alle 9. I carabinieri di Chioggia hanno aperto le indagini perché sulla scomparsa, che Dagli uffici del Comune fanno sapere che i lavori procedono regolarmente sia sopra che sotto il cavalcavia e su entrambe le potrebbe essere legata a un investimento, si stanno facendo ricerche a tutto campo per vagliare l’ipotesi che l’uomo sia stato travolto in quel punto e non soccorso, da qualcuno che al volante di un mezzo dopo averlo urtato potrebbe essere andato via dritto. Nel punto non ci sono telecamere per questo l’inchiesta è delicata e le risposte attraverso osservazioni e testimonianze, le ispezioni sul corpo, sulla bici e sull’asfalto. «Abbiamo chiesto ai carabinieri e alla procura che venga fatto il possibile per scoprire la verità», continua la sorella di Roberto Barella. Il sindaco di Cona, Alessandro Aggio, ha comunque confermato che tutte le immagini disponibili, private e pubbliche sul tratto, sono disponibili per appurare cosa e quando sia accaduto, in collaborazione con l’Arma di Chioggia. «È una strada che invoglia a correre — dice —. Sia fatta chiarezza sulla scomparsa del concittadino. Siamo vicini alla famiglia». rampe. «Riguardo al guardrail il primo terzo dell’intervento è stato realizzato — chiarisce l’assessore alla Mobilità Renato Boraso — e l’impresa incaricata dei lavori sta andando avanti speditamente. Ora speriamo in un rapido dissequestro del tratto in cui è avvenuto l’incidente per completare l’opera entro sei mesi». Ma i lavori di manutenzione e messa insicurezza non riguardano solo quel cavalcavia. Una delle corsie del vicino cavalcavia della Vempa è stata sacrificata e chiusa temporaneamente al traffico per consentire il monitoraggio notturno dell’infrastruttura costringendo chi arriva da Mestre ed è diretto in tangenziale ad attraversare Marghera fino all’imbocco dell’autostrada in via Trieste oppure a deviare il percorso verso Venezia e ad invertire il senso di marcia alla nuova rotatoria realizzata davanti alla Fincantieri.
E sempre sulla Vempa ci sono ancora tracce dei lavori realizzati a gennaio, quando, in piena notte un automobilista si è schiantato contro il guardrail rimanendo miracolosamente illeso. «Lì c’è ancora il new jersey perché manca il collaudo del nuovo guardrail», spiega Boraso.