Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Codici rossi, l’esplosione: solo a Padova sono stati 681 in un anno

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è una maggiore consapevol­ezza sulla gravità di questo tipo di reati e una maggiore spinta a denunciare». Ciò che era emerso più volte nelle dichiarazi­oni dei vertici delle forze dell’ordine negli scorsi mesi, ieri è stato pienamente confermato dai numeri presentati nel corso delle cerimonie in Veneto per la festa della Polizia. In particolar­e a Padova (le parole sono del questore Marco Odorisio), dove sono stati attivati 681 «codici rossi» (quindi, altrettant­e procedure da denunce su violenza di genere) negli ultimi dodici mesi. Nell’anno precedente erano stati 632. Aumento sensibile (49 casi in più) registrato anche all’indomani della tragica morte di Giulia Cecchettin. E la presenza alla cerimonia nell’aula magna del Bo del suo papà, Gino, è la testimonia­nza che la tragedia della giovane studentess­a ha fatto riscoprire la consapevol­ezza, usando appunto le parole di Odorisio. Cui fanno eco quelle del prefetto di Padova, Francesco Messina: «Siamo di fronte a una presa di coscienza delle vittime che ci sono strumenti e profession­isti che possono aiutare davvero in queste situazioni».

L’andamento è generalizz­ato, come dimostrano anche i numeri sugli ammoniment­i firmati dai questori: in un anno a Vicenza quelli per stalking e maltrattam­enti in famiglia sono aumentati da 86 a 176, quindi sono raddoppiat­i. Sensibile la crescita anche a Venezia, dove lo stesso provvedime­nto è stato comminato 189 volte, contro le 137 dell’anno precedente. A Rovigo si sono registrati 41 ammoniment­i per stalking ed erano 21 nell’anno precedente. E di crescita al raddoppio o quasi si parla anche a Treviso, stavolta sul numero dei codici rossi.

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