Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

I sindacati contro Eni Incenerito­re pressing sul Comune

- Giorgia Zanierato G. Z.

per dare vita ad un mercatino di Natale. L’ottobre scorso un’associazio­ne ha portato alla Nave l’Oktober Fest, iniziativa che tornerà anche quest’anno. Nello stesso periodo, in occasione dell’Ottobre rosa, abbiamo ospitato nei nostri spazi l’Usl 3 tramite la quale le nostre clienti hanno potuto prenotare una visita gratuita di prevenzion­e. Poi abbiamo dato ai ragazzi che hanno appena terminato la scuola la possibilit­à non solo di trovare lavoro grazie al nostro aiuto, ma anche di frequentar­e dei corsi che gli consentano di inserirsi nel mondo del lavoro già con delle competenze, tutto ciò grazie al progetto Generation. Quest’anno abbiamo fatto entrare nella nostra realtà tutte le scuole del territorio dando vita ad un concorso online per disegnare una mascotte per Nave de Vero».

Quali sono gli eventi che hanno avuto più affluenza?

«Sicurament­e grande successo hanno avuto le serate in compagnia di Annalisa, Noemi, Irene Grandi, i Maneskin, Marco Mengoni. Ma uno dei momenti che ricorderem­o per sempre è quando, sabato scorso, il piccolo Niccolò di Venezia ha incontrato dal vivo per la prima volta la nuova mascotte che lui stesso aveva disegnato».

«Se Eni Versalis pensa di sanare i conti in negativo sacrifican­do i lavoratori di Porto Marghera troverà da parte nostra solo una forte opposizion­e». La società sembrerebb­e voler mettere in atto sia un blocco delle assunzioni sia una «scrematura» dei lavoratori di Marghera dopo un 2023 chiuso con più di 600 milioni di euro di disavanzo in bilancio. I sindacalis­ti di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil non ci stanno, e chiedono a Eni Versalis di riceverli al più presto. «Non possiamo accettare ancora una volta — dicono le segreterie provincial­i — che Eni dia tutta la colpa ai fattori geopolitic­i se loro non possono realizzare investimen­ti: vogliamo garanzie sul piano occupazion­ale prima di parlare di riorganizz­azioni». A maggio del 2022 infatti, mentre da un lato Eni Versalis ha chiuso gli impianti di Cracking e Aromatici, dall’altro Eni lanciava un nuovo piano d’investimen­to per l’area industrial­e veneziana con la realizzazi­one di un impianto di idrogeno, uno per la produzione di 30 tonnellate annue di alcol isopropili­co, uno per l’essicament­o dei fanghi e uno per il riciclaggi­o meccanico delle plastiche, la creazione di un Competence Center sulla Manutenzio­ne e il potenziame­nto dell’hub logistico con un nuovo impianto criogenico. «Di tutti questi impegni che Eni si è presa — affermano i sindacalis­ti – noi non abbiamo più avuto alcuna informazio­ne. Eni non può mancare di mantenere le promesse fatte, perché segnerebbe­ro un passo avanti verso l’ambiente, con l’abbandono dell’uso delle materie fossili e il recupero dei materiali da riciclare». Per questo i sindacati puntano ad ottenere un incontro anche con Comune e Regione. Ma sono tempi duri per Eni, il cui progetto di realizzare un incenerito­re di fanghi civili sempre a Porto Marghera è stato frenato dal parere negativo dell’Istituto superiore di Sanità nei giorni scorsi. «Già oltre un anno fa abbiamo formalment­e interrogat­o il sindaco sulla regolarità urbanistic­a dell’impianto che a noi risulta incompatib­ile con le norme vigenti — dice il consiglier­e Verde Gianfranco Bettin — il parere dell’Iss ora rende ancora più urgente che il Comune risponda».

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