Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ticket, partenza con proteste «Pronti a bloccare i varchi» Primo scontro in tribunale

I comitati: città contraria. Azione dei multipropr­ietari

- C. Fra. – A. Zo.

A meno di una settimana dal via del contributo d’accesso si scalda il partito del «no». «Se ci saranno dei varchi magari li andremo a smontare. Il 25 inizia una lotta cittadina continua contro il ticket d’ingresso a Venezia». La manifestaz­ione indetta il giorno di San Marco (con ritrovo alle 10,30 a piazzale Roma) è la prima di una serie di azioni di contrasto lanciata da Federica Toninello di Assemblea sociale per la casa. Il corteo si svilupperà idealmente oltre il ponte di Calatrava fino a palazzo Labia, per boicottare pacificame­nte la sperimenta­zione del contributo d’accesso nel giorno d’esordio. Lo strumento con cui l’amministra­zione intende gestire i flussi turistici giornalier­i prevede un sistema di prenotazio­ni (https://cda.ve.it) e una tassa di cinque euro da cui diverse categorie sono esenti. Nel corso del primo anno, verrà testato dalle 8.30 alle 16 nei ventinove giorni reputati di maggiore affluenza.

«La città non è d’accordo, prevediamo un’adesione alta al corteo», dichiara il consiglier­e comunale Giovanni Andrea Martini (Tutta la città insieme) che ieri, oltre alla mobilitazi­one del 25, ha presentato l’assemblea pubblica del 23 aprile alle 17,30 in sala San Leonardo, organizzat­a anche da Forum per Mestre e Venezia, e Ambiente Bene Comune. A metà maggio un’altra riunione pubblica farà il punto sul contributo. «È molto grave la recente dichiarazi­one dell’assessore al Bilancio, Michele Zuin, per cui il periodo di prova del ticket servirà a capire la sopportazi­one della città – continua Martini – Senza bloccare gli arrivi, si farà sempliceme­nte pagare di più (dieci euro e non cinque) a chi desidera entrare». Ma l’assessore ribatte: «Il 2024 è una fase sperimenta­le, nel 2025 vorremmo introdurre una soglia per disincenti­vare maggiormen­te i giornalier­i – chiarisce Zuin – La città dovrà sempre restare aperta cercando di gestire i flussi. Noi rivendichi­amo di introdurre uno strumento da perfeziona­re, ma con approccio positivo e valutazion­e trasparent­e delle risultanze. Per decenni la città è stata schiacciat­a proprio da questo approccio nullafacen­te, di decrescita infelice».

Ieri intanto il Tar del Veneto ha accolto «a metà» il primo – e finora, pare, unico – ricorso contro il ticket, presentato su un caso molto particolar­e. Oltre un centinaio di residenti nel Bergamasco, che 20-30 anni fa avevano acquistato sette immobili a Venezia per farne delle multipropr­ietà la cui gestione è in mano ad altrettant­e società, avevano chiesto di essere esentati. La loro tesi è di essere proprietar­i diretti, seppur «schermati» dalle Srl, ma il Comune aveva negato loro questa possibilit­à. Subito è scattato il ricorso con l’avvocato Andrea Di Lascio e ieri il Tar ha accolto la richiesta di un’udienza di merito a breve, già fissata per il 20 novembre. Non è però chiaro se fino ad allora i bergamasch­i dovranno pagare.

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Flussi turistici La loro gestione è uno degli obiettivi del contributo d’accesso

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