Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Ticket, incassi tre volte oltre le stime «Così non si disincentivano i turisti»
Zuin: «Ci vuole pazienza». Ieri quasi 24 mila paganti: le prenotazioni confermano le celle telefoniche
Secondo giorno di ticket ed è boom di arrivi a Venezia. Crescono i turisti «paganti» (da 15 mila a 23.600) e gli ospiti degli hotel.
A fine giornata, le prenotazioni hanno superato le 113 mila di giovedì. La metà, 51.600, di ospiti delle strutture ricettive. «Non è una sorpresa — dice il Comune — da quando sono state aperte le prenotazioni online, il 16 gennaio, venerdì ha sempre avuto numeri più alti del primo giorno di contributo».
Hanno versato i 5 euro 23.600 visitatori, pari a 141.600 euro entrati nelle casse comunali che vanno a sommarsi ai 78.500 di giovedì. Stabile il numero di lavoratori (20.500), studenti (12.700) e proprietari di seconde case (6.400). Le verifiche dei codici Qr, alle 12, erano già state 11.400 mentre in molti, impreparati alla novità, si precipitavano alle postazioni per registrazione e pagamento (15 mila sono arrivati con i 5 euro pagati, gli altri 8.300 li hanno versati sul posto). Alle 16, gli accertamenti erano saliti a 16.400. Dalla ricognizione dei dati emerge anche un altro elemento utile alle statistiche che sta raccogliendo il Comune: molti visitatori di giornata rientrerebbero nella categoria «escursionisti impropri»: «Persone che dormono in hotel fuori Comune», spiega Marco Bettini, dirigente di Venis,
società pubblica dell’informatica.
E se giovedì i turisti, tra soggiornanti e daytripper, erano 65 mila, ieri sono arrivati a 85 mila. Moltissimi gli italiani che hanno approfittato del ponte del 25 Aprile (ieri le scuole erano chiuse) per unn weekend lungo in laguna. Dati che appaiono in linea con quelli degli anni passati: nel 2023 il 25 Aprile cadeva di martedì, nel fine settimana precedente c’erano state 130 mila persone, 70 mila nei due giorni successivi. Simili i dati del 2022 quando, i viaggiatori internazionali erano ancora pochi, e Venezia è stata invasa da turisti «di prossimità»: italiani, sloveni, austriaci. Persone cioè che potevano facilmente arrivare in auto o treno. Pre-Covid ancora non c’era l’accurato sistema di raccolta dati in uso oggi ma nel
per il ponte di Pasqua (era il 21 aprile) e della Liberazione c’era stata una media di 80 mila presenze quotidiane. Nel 2018, invece, Ca’ Farsetti aveva messo in campo un sistema anti-ressa (deviazioni, blocchi al ponte della Costituzioni per spingere i turisti verso San Polo e Santa Croce) con l’appello del sindaco Luigi Brugnaro: «Non venite in giornata».
Numeri che fanno dire ai detrattori che il ticket non sta disincentivando gli arrivi. A partire dal presidente dell’associazione Piazza San Marco, Claudio Vernier: «L’obiettivo dovrebbe essere difendere Venezia e l’equilibrio che deve esserci tra numero di residenti e lavoratori e chi ha il diritto di visitare la città al meglio». Cosa che non ci sarebbe «a fronte di 246 mila persone in città», scrive sui social. Ritiene il contributo «una proposta sbagliata» anche Property managers Italia, l’associazione degli imprenditori dell’immobiliare: «È solo l’ennesima tassa a gravare sul settore turistico — sostiene il presidente Lorenzo Fagnoni —. Bisogna decentralizzare i flussi, a Firenze, ad esempio, si è proposto Uffizi2, una succursale del museo collocata fuori dal centro città».
«Pensare che già dal secondo giorno di contributo d’accesso si possa risolvere il tema dei flussi è da marziani — commenta l’assessore al Bilancio Michele Zuin —. Ci vuole pazienza, ma se convinco qualcuno a venire fuori dai giorni di picco prima dell’avvio della Fase 2 sarà già un buon risultato». Polemiche social anche per la sottostima degli introiti (nel bilancio di previsione sono stati inseriti 700 mila euro) a fronte del fatto che i «paganti» dei primi due giorni portano a calcolare
Fase 2 Nel 2025 più giorni da prenotare e superata la «soglia» di visitatori si pagheranno 10 euro
oltre 2 milioni di incassi per i ventinove giorni di ticket. «È tutto da verificare — sottolinea Zuin — poi, i soldi sono l’ultima cosa che ci interessa. Quello che è importante è che grazie alla prenotazione raccogliamo preziosi dati su chi arriva e vive la città, dai veneti a chi dorme in hotel, dai lavoratori agli studenti. Con questa fotografia, incrociata ai numeri della Smart control room (per ora coincidono con quelli del portale «cda.ve.it», ndr), possiamo studiare strategie di gestione dei flussi, perché i dati li abbiamo preventivamente: ne faremo buon uso, permetteranno di individuare le soglie di sostenibilità». Che una volta raggiunte il ticket da 5 passerà a 10 euro. «La maggiore soddisfazione — dice Brugnaro — è vedere chi arriva col codice Qr in mano: hanno capito».