Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Andava al lavoro in Regione aggredita da uno sconosciuto
Vicino a bacino Orseolo: guardia giurata blocca l’uomo. Ciambetti: solidarietà
«L’aggressore mi ha sferrato un pugno sullo zigomo». L.V., una dipendente del settore bilancio del Consiglio regionale del Veneto, ieri alle 7.50, stava quasi varcando la soglia della sede in bacino Orseolo, quando entrando nella calle è stata aggredita con un colpo al volto e buttata a terra. Spaventata ma cosciente è riuscita ad alzarsi subito e a raggiungere ansimando la porta della biblioteca al piano terra, dove ha chiesto aiuto ai colleghi e raccontato cosa le era appena accaduto. Sotto choc, L.V., una donna poco più che quarantenne dal carattere schivo e timido, ha spiegato le fattezze del picchiatore alla guardia giurata di turno, un vigilante di Sicuritalia, che ha poi rincorso l’aggressore e l’ha fermato, trattenendolo con tutte le forze mentre attendeva i carabinieri messi in allerta. Un’azione fulminea quella dell’uomo, come la dipendente del Consiglio regionale ha spiegato, un attacco immotivato e improvviso, perché la lavoratrice non l’aveva mai visto prima. Sembrava fuori di sé quando l’ha colpita lungo la calle stretta in cui si sono trovati a camminare fianco a fianco, finché senza neppure avere il tempo di incrociare gli sguardi, lei si è trovata a terra e con il viso dolorante.
È riuscita ad alzarsi, era cosciente ma senza fiato per lo spavento ed è filata via di corsa entrando nel portone della Regione. All’inizio, L.V. non voleva neppure farsi medicare, — commenta il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti —. Ringrazio la guardia giurata e i carabinieri che sono intervenuti e hanno fermato l’uomo che, da quanto si sa, è un volto noto alle forze dell’ordine».
L’uomo sta scontando una condanna con la misura restrittiva dell’obbligo di firma per reati precedenti contro il patrimonio. L’aggressore prima di mettere le mani addosso e spingere a terra la dipendente del Consiglio regionale, si stava recando al commissariato di San Marco, in fondamenta San Lorenzo, per presentarsi dalla polizia. Poi ha incrociato L.V. e forse, nello stato in cui si trovava, avrebbe colpito ancora. Ciò che è stato notato dalla guardia giurata è lo strano atteggiamento dimostrato dall’aggressore, che pareva andare in escandescenze ogni volta che incrociava una donna, cosa che invece non accadeva se a svoltare la calle erano degli uomini. Si sa che la telecamera del bar ha ripreso tutto e anche se il violento non è stato fermato ma sottoposto a Tso, le immagini testimoniano l’aggressione. «Abbiamo presentato proprio ieri una risoluzione per rendere concrete le pene per i borseggiatori — dice il consigliere Marco Dolfin (Lega) —. La violenza subita dalla donna ci dice che in una città d’importanza internazionale al contributo di accesso vanno aggiunti più controlli».