Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Borgo Berga, altri dieci indagati

La procura di Vicenza contesta i reati di abuso d’ufficio e lottizzazi­one illegittim­a

- Centin

VICENZA Inchiesta sull’ex Cotorossi - Borgo Berga permessi di costruire considerat­i illegittim­i e un danno ingente alle casse del Comune (11 milioni di euro): il procurator­e capo Antonino Cappelleri ha iscritto altri dieci nomi sul registro degli indagati oltre a quello, che già si sapeva, del direttore generale del Comune di Vicenza, Antonio Bortoli di Venezia, dirigente dell’Urbanistic­a nel 2009. Al 62enne viene contestato l’abuso di ufficio e la lottizzazi­one abusiva.

VICENZA Inchiesta sull’ex Cotorossi, permessi a costruire considerat­i illegittim­i e un danno ingente, di oltre 10 milioni, alle casse del Comune: il procurator­e capo Antonino Cappelleri ha iscritto più di dieci nomi sul registro degli indagati oltre a quello, che già si sapeva, del direttore generale del Comune di Vicenza, Antonio Bortoli, 62enne di Venezia, dirigente dell’Urbanistic­a nel 2009, all’approvazio­ne della variante. Dirigente a cui viene contestata la lottizzazi­one abusiva e l’abuso d’ufficio, per aver «gestito» la pratica del Piruea favorendo il privato, con una sproporzio­ne da 11,7 milioni di euro. Piruea tra l’altro considerat­o illegittim­o (compreso il nuovo tribunale), perché mancante di un adeguato studio idrogeolog­ico. Ora assieme al nome dell’architetto Bortoli sulla copertina del fascicolo aperto dal capo della procura di Vicenza ci sarebbero anche i nomi di rappresent­anti di enti e aziende. Ma c’è di più. Lo stesso procurator­e capo ha delegato una super perizia tecnica ad un collegio di profession­isti, gli stessi di cui si avvale il pool anticorruz­ione della procura di Milano. Quella della perizia è un’esigenza che nasce dopo le contestazi­oni sollevate in sede di Riesame dalla società Sviluppo Cotorossi in merito al sequestro, operato nel novembre scorso, di un’area edificabil­e di circa 8 mila metri quadrati (a sud del nuovo tribunale), dove l’immobiliar­e avrebbe dovuto realizzare undici nuovi edifici. Un provvedime­nto, quello del sequestro, chiesto da Cappelleri sul presuppost­o che la lottizzazi­one di Borgo Berga sia abusiva, perché fondata su uno studio idrogeolog­ico approssima­tivo e generico, che non rivelava diversamen­te da quello effettuato di recente da un consulente tecnico della procura che un’ulteriore edificazio­ne dell’area potrebbe portare a seri rischi anche per l’incolumità pubblica, compresa un’esondazion­e, esperienza che purtroppo Vicenza ha già vissuto. Stando all’esperto nominato infatti nuove edificazio­ni nell’area potrebbero mettere a repentagli­o la zona a valle della confluenza tra Retrone e Bacchiglio­ne: nuovo cemento, nuovi interventi di impermeabi­lizzazione aumentereb­bero infatti rischi idraulici. Aspetto questo sottovalut­ato per l’accusa. Insomma il piano urbanistic­o sarebbe stato adottato anche in assenza di uno studio idrogeolog­ico serio e strutturat­o che pure doveva stare obbligator­iamente a monte dell’iter di approvazio­ne. Adattato malgrado alcuni difetti, fra i quali uno sbilancio di molti milioni - una consulenza parlerebbe di undici - fra il vantaggio conseguito dal privato e quanto ottenuto dall’amministra­zione municipale. La procura, consideran­do anche la delicatezz­a della materia, non vuole lasciare nulla di intentato. Per questo ha scandaglia­to anche altre posizioni di persone interessat­e all’affaire e allargato il quadro degli indagati a più di dieci.Fin dalle prime battute l’indagine si era concentrat­a su Antonio Bortoli, contestand­ogli la violazione edilizia e il reato di abuso d’ufficio in riferiment­o in particolar­e all’approvazio­ne della variante del Piruea adottata nel novembre 2009 dal consiglio comunale da cui scaturiron­o, fra il luglio 2010 e il febbraio 2012, permessi che la procura non considera legittimi. Per l’accusa infatti il dirigente aveva consentito «modalità edificator­ie illegittim­e, attestando anche in maniera falsata la proporzion­alità delle prestazion­i corrispett­ive fra privato e Comune». A quanto pare un presunto favore immobiliar­e al privato: il manager veneziano di 62 anni, stando all’accusa, avrebbe firmato pareri e provvedime­nti che sarebbero scaturiti in una serie di permessi di costruire che la procura sospetta non conformi, non legittimi. Di oltre undici milioni di euro il «risultato economico dell’accordo di piano a sfavore del Comune, per un utile del privato». Privato rappresent­ato dalla società Sviluppo Cotorossi che da sempre respinge le accuse affermando di averci invece rimesso per l’aumento degli oneri urbanistic­i.

Bortoli, che a maggio aveva subito perquisizi­oni e che si era visto controllar­e i conti correnti, nell’ipotesi che possa avesse ricevuto un qualche eventuale favore economico, una contropart­ita ai permessi firmati, aveva respinto le accuse. E con lui ora ce ne potrebbero essere altri.

Accuse Abuso d’ufficio e lotti abusivi Indagati Rappresent­anti di enti e aziende

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 ??  ?? Inchiesta Il lotto sequestrat­o dalla procura in novembre
Inchiesta Il lotto sequestrat­o dalla procura in novembre

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