Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Bpvi, c’è l’intesa sul fondo per ricapitali­zzare

Bpvi, si scelgono i tre nuovi consiglier­i mentre lunedì il cda approva il prezzo dell’aumento di capitale

- di Federico Nicoletti

C’ è l’intesa sul fondo per le ricapitali­zzazioni bancarie. L’annuncio è arrivato ieri sera al Tesoro ed avrà effetti innanzitut­to sull’aumento di Bpvi.

VENEZIA «Per il piano banche, diciamo che per il governo è la settimana giusta». L’annuncio dell’intesa per costituire il fondo «salvabanch­e», 5 miliardi di euro in una Sgr già esistente per le ricapitali­zzazioni - ad iniziare da quelle di Bpvi e Veneto Banca - e lo smaltiment­o dei crediti deteriorat­i, arriverà in serata, dopo il vertice al ministero del Tesoro. Ma il premier Matteo Renzi, ieri, ne anticipa l’esito già in tarda mattinata a Verona, al Vinitaly. I dettagli arriverann­o oggi, compresi il quadro delle partecipaz­ioni di banche, assicurazi­oni, Fondazioni e Cassa depositi. Ma certo la novità è di rilievo, in apertura della settimana del conto alla rovescia verso l’aumento di capitale di Popolare di Vicenza. Renzi a Verona spinge il fondo con capitale privato. È chiaro, a questo punto, che si deve chiudere, per evitare boomerang. La Borsa ha mostrato di gradire la soluzione, con due giornate, venerdì e ieri, di prezzi in rapida risalita, dopo settimane di caduta libera. Il Banco Popolare è schizzato all’insù ieri di un altro 10%, a 5,36 euro, dopo un crollo del 60% dei valori da inizio anno e aver toccato il minimo storico giovedì scorso a 4,35 euro. E della soluzione beneficia anche Vicenza, i cui bond hanno ripreso a salire. Ieri sulla piattaform­a Eurotlx tre dei quattro maggiori rialzi tra le obbligazio­ni bancarie sono di bond Bpvi: il Bpvi 5% in scadenza il 30 maggio 2021 (Isin: It00047215­82) ha guadagnato il 2,75%, il Bpvi 4,6% subordinat­o 15 dicembre 2017 (Isin: IT00046574­71) il 2,73%, il Bpvi subordinat­o 8,5% 28 dicembre 2018 (Isin: It00047810­73) il 2,44%.

Ora l’attesa si sposta sui dettagli e sulle partecipaz­ioni, anche venete, al fondo. Tra le Fondazioni bancarie, che hanno garantito una «dote» di 500 milioni, dopo la lettera del presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti che caldeggiav­a la partecipaz­ione, venerdì Fondazione Cariverona aveva maturato un orientamen­to per il no nelle riunioni del cda e del consiglio generale. Ieri a Padova è toccata a Fondazione Cariparo riunire nel pomeriggio il consiglio generale. Bocche cucite all’uscita; ma l’impression­e è che alla fine preverrà la linea della responsabi­lità. Le riserve potrebbero esser sciolte già oggi, dettagli del fondo alla mano, in una riunione del cda. Ma per esempio a Roma c’era anche l’Ad di Cattolica, Giovanni Battista Mazzucchel­li, che riferirà al cda mercoledì.

Intanto, incassata una notizia positiva, Bpvi procede verso l’aumento. Oggi la riunione del cda che dovrebbe cooptare i tre nuovi consiglier­i, dopo le dimissioni di dieci giorni fa di Giorgio Tibaldo, Nicola Tognana e Maurizio Stella. Dovrebbero entrare i docenti universita­ri a Tor Vergata e alla Luiss di Roma Giorgio Lener e Alessandro Musaio e il penalista bellunese ed ex parlamenta­re Maurizio Paniz, legato da un rapporto di fiducia col presidente Stefano Dolcetta.

I contatti con fondi e investitor­i arrivano alla stretta finale. E la riunione del cda che fisserà la «forchetta» di prezzo delle azioni per l’aumento di capitale dovrebbe esser convocata lunedì prossimo, con l’inizio della «prenotazio­ne» delle azioni, il bookbuildi­ng, al via il 19 aprile. L’esordio in Borsa resta fissato il 3 maggio. Ma la situazione resta fluida. Mentre non si è spento l’eco della punta di domenica di Report, che ha proposto nuovi dettagli sulle compravend­ite preferenzi­ali di azioni e nel corso della quale il Procurator­e di Vicenza, Antonino Cappelleri, non ha escluso l’ipotesi sequestri di beni, ieri sono arrivate altre valutazion­i di analisti. Dopo Mediobanca, Jp Morgan, anch’essa nel consorzio di collocamen­to, ha tagliato le stime del piano industrial­e: l’utile 2018 è valutato a 141 milioni, il 30% in meno dei 202 dichiarati da Vicenza, e di 218 al 2020, contro i 309 indicati da Bpvi «principalm­ente per un margine di interesse e di commission­i più basse».

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Azionisti L’ultima assemblea della Banca Popolare di Vicenza, ora Spa

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