E Toscani attacca: Vinitaly? A Milano

VERONA Oliviero Toscani ha un diavolo per capello. «Ma le sembra possibile che la gente ci debba mettere due ore e mezzo per arrivare al Vinitaly e per parcheggiare? Domenica c’era una coda di 20 minuti per pisciare. Qui a Verona devono continuare a fare solo la FieraCavalli che la fanno bene. È meglio che il Vinitaly ce lo portiamo a Milano». Toscani si lamenta per i parcheggi che non sono sufficienti, aggiunge che è da giorni che ha ordinato un tavolino che continua a non arrivare nello stand della sua azienda, la cantina Ot nel padiglione della Toscana. Lo scorso anno si era presentato al Vinitaly dopo aver detto al programma «La Zanzara» su Radio 24 che «i veneti sono atavicamente ubriachi, anzi, avevo usato il termine etilici» («non me ne sono affatto pentito», dice oggi). Quest’anno, ecco la nuova polemica. A VeronaFiere preferiscono non commentare. Scelgono di evitare una replica, che, dicono, darebbe ulteriore visibilità alle dichiarazioni del fotografo. Ma, precisano, come già ampiamente illustrato in fase di presentazione del Vinitaly, che quest’anno, solo per rimanere nell’ambito dei servizi igienici, sono stati aggiunti 100 nuovi bagni. Non si fa attendere la risposta della polizia municipale. «Stiamo ricevendo molti complimenti per come è stato gestito il piano del traffico in questi due giorni anche dagli stessi produttori», ammette il comandante Luigi Altamura. Il governatore Zaia aggiunge che «Toscani ha come oggetto sociale della sua azienda la voce “polemica”, ne deve inventare una al giorno. E poi Milano ha tentato qualche anno fa di fare una specie di Vinitaly ma è stato un flop». Ma Toscani ribadisce: «Qui vedo sempre meno produttori e sempre più scontenti, non so se il prossimo anno torno qui al Vinitaly. Forse faccio solo il ProWein a Düsseldorf, in Germania».

Primo piano Oliviero Toscani, politico e fotografo di Milano