Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Rapina di Nanto, a processo il bandito arrestato
Udienza preliminare fissata a maggio. Ora si attende l’archiviazione per il benzinaio Stacchio
NANTO (VICENZA) A distanza di un oltre un anno dal tentato assalto alla gioielleria Zancan di Ponte di Nanto, è stata fissata la data dell’udienza preliminare per l’unico bandito identificato e arrestato, il giostraio veneziano Oriano Derlesi di 51 anni. L’appuntamento in tribunale a Vicenza è per il 3 maggio prossimo.
Nel frattempo si attente la richiesta di archiviazione per il procedimento per eccesso di legittima difesa aperto nei confronti del benzinaio Graziano Stacchio. Benzinaio che mentre schivava le raffiche di mitra della banda che aveva preso di mira il vicino store di preziosi, aveva imbracciato il fucile per difendere la commessa, e aveva finito per colpire alla gamba di uno dei rapinatori, il giostraio Albano Cassol, che era morto di lì a pochi minuti.
Stando agli accertamenti dei Ris sarebbero stati nove i colpi sparati dai banditi quel 3 febbraio del 2015– tre dei quali conficcati sulle pareti dell’abitazione e attività del benzinaio -; quattro invece quelli partiti dal fucile di Stacchio, che ha sempre detto di aver agito per difendere la commessa del vicino negozio, già vittima di una rapina. Durante le indagini i carabinieri del Ris di Parma avevano isolato in laboratorio quattro diversi profili genetici: tra questi, oltre a quello di Cassol anche quello del giostraio di origini veneziane, Derlesi appunto (gli altri due profili sarebbero ad oggi ancora sconosciuti). Quest’ultimo sarebbe stato inchiodato dalla corrispondenza fra il suo dna e quello repertato nell’auto schiantata con il complice trevigiano alla guida che poi era deceduto per uno shock emorragico. Nella Laguna Blu sono state infatti rinvenute dai militari le sue impronte. Difeso dall’avvocato Riccardo Benvegnù, il 51enne deve rispondere delle accuse di tentata rapina, tentato omicidio, furto e detenzione di arma da guerra.
Stando a quanto ricostruito dai carabinieri del nucleo investigativo di Vicenza il veneziano detenuto in carcere avrebbe avuto il compito di aprire il fuoco per coprire la fuga degli altri complici: sarebbe stato infatti lui l’uomo col kalashnikov che ha aperto il fuoco anche contro Graziano Stacchio.
Le posizioni dei due uomini sono legate, all’opposto. Se infatti uno viene rinviato a giudizio, per l’altro ci sarà l’archiviazione del procedimento penale. Così come sostenuto dal procuratore capo di Vicenza Antonino Cappelleri nei mesi scorsi. «Se c’è il tentato omicidio – è quanto aveva dichiarato il magistrato - non può esserci eccesso di legittima difesa». Graziano Stacchio, il benzinaio di Ponte di Nanto considerato da molti un eroe, il beniamino della legittima difesa, non ha mai rinnegato di aver aperto il fuoco contro il commando armato che stava per assaltare il vicino store Zancan, ammazzando uno dei criminali. «Se sparerei ancora ai banditi? Sì, difendere una persona è un dovere» sono le sue parole.