Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Legambient­e: giù l’ecomostro Crestanell­o: fermare i lavori

- Giulio Todescan

VICENZA «Finalmente. Non potevamo certamente pensare che una cosa così clamorosa avesse un solo responsabi­le, e ci chiedevamo perché non ci fossero altri indagati, e in particolar­e i lottizzant­i». Questo il primo commento di Adriano Battagin, presidente del circolo di Vicenza di Legambient­e, associazio­ne che insieme al Comitato contro gli abusi edilizi e a Italia Nostra sezione di Vicenza è in prima linea nella battaglia contro quello che hanno definito «ecomostro», il quartiere che sta sorgendo all’ex Cotorossi. «Vogliamo l’abbattimen­to del mostro edilizio – chiude Battagin – e per questo abbiamo lanciato una campagna di raccolta fondi sul sito Produzioni­dalbasso.com, chiedendo ai cittadini di aiutarci a sostenere le spese legali». Intanto la richiesta alla procura, espressa con una memoria depositata il 30 marzo dall’avvocato che segue le associazio­ni, Marco Mirabile, è il «sequestro anche delle aree non oggetto del primo provvedime­nto – il sequestro preventivo del lotto E disposto dal Gip il 2 novembre 2015 ed eseguito due giorni dopo dal Corpo Forestale con la contestazi­one del reato di lottizzazi­one abusiva – allargando­lo a tutte le opere non ancora ultimate, nonché agli edifici non ancora utilizzati», ovvero i lotti B,C e D in cui i lavori proseguono. «È quello che ci aspettavam­o, perché una lottizzazi­one abusiva con quel florilegio di violazioni non poteva avere un unico indagato (Antonio Bortoli, ndr) aggiunge Paolo Crestanell­o, portavoce del Comitato contro gli abusi edilizi – È evidente dal nostro punto di vista che sono responsabi­li anche coloro che hanno rilasciato le autorizzaz­ioni successive al piano attuativo, coloro che hanno firmato e dato parere favorevole, funzionari del Genio civile e comunali. Ora ci aspettiamo lo stop definitivo ai lavori e il sequestro del cantiere».

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