Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ponte, avanti con i lavori ok dal Consiglio di Stato La Inco prepara il cantiere
Respinta la sospensiva. Vardanega: ma in udienza vinciamo noi
BASSANO Il Comune mette a segno due importanti punti per i lavori di consolidamento del Ponte degli Alpini. Ieri, il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensione della procedura presentata venerdì scorso dalla Vardanega Costruzioni srl contro l’ordinanza del Tar, che a sua volta aveva rigettato lo stesso tentativo dell’impresa di Possagno di far bloccare l’iter dopo la sua esclusione dalla gara decretata dalla commissione tecnica. E sempre ieri, nel pomeriggio, il Comune ha firmato il contratto con la ditta vincitrice, la Inco di Pergine Valsugana.
Dunque, anche dal secondo grado di giudizio arriva il via libera ai lavori, dando quindi ragione alla municipalità, anche se per l’udienza cautelare vera e propria bisognerà attendere ancora un mese. La Vardanega aveva chiesto di sospendere l’efficacia del provvedimento di esclusione facendo ricorso agli speciali poteri attribuiti al giudice monocratico nei casi in cui la gravità e l’urgenza delle circostanze non consentano di attendere la fissazione dell’udienza per decidere sull’istanza di sospensione. Il Consiglio di Stato ha respinto tale richiesta rinviando la discussione alla camera di consiglio del prossimo 12 maggio sull’istanza di sospensiva.«Dopo il Tar, anche il Consiglio di Stato ha riconosciuto la validità del nostro lavoro – osserva soddisfatto l’assessore alla Cura urbana Roberto Campagnolo- ora possiamo partire con l’opera senza correre il rischio di incappare in ulteriori sospensioni dell’iter. Possiamo, insomma, proseguire con maggiore tranquillità». Nel frattempo, la Inco di Pergine dopo la firma del contratto si è subito attivata per recuperare tutto ciò che le serve in vista del complesso allestimento del cantiere in alveo. Il titolare, Luca Conci ha fatto sapere che fra un paio di settimane l’impresa sarà pronta per mettersi al lavoro. L’unica incognita sulla data di inizio dell’imponente operazione è data dalla portata del Brenta. «Dovremo valutare assieme ad Arpav e al Genio civile quando sia più opportuno cominciare – chiarisce Campagnolo – tenendo presente che, negli ultimi 30 anni, i mesi di maggio, ottobre e novembre, sono tra i più piovosi».
«Siamo convinti di avere ragione, non puntiamo al risarcimento ma vogliamo semplicemente che i lavori per il restauro del Ponte degli Alpini siano riaffidati a noi – spiega Gianantonio Vardanega, titolare della “Nico Vardanega Costruzioni” di Possagno – le ragioni che ci hanno spinto a questa azione e che ci portano ad essere fiduciosi in vista dell’udienza del 12 maggio sono due: in primis, riteniamo che la decisione del Tar di ritirare la sospensiva ai lavori senza dibattimento non sia corretta. In secondo luogo è stato lo stesso Tar a definire legittima l’attestazione SOA del consorzio Alma; una considerazione sulla base della quale riteniamo che anche l’avvalimento tra noi e il consorzio sia valido, proprio perché basato su una SOA definita appunto legittima dallo stesso Tar».