Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Isis, ha fatto espellere il fratello: «Adesso gli arabi mi rifiutano» I musulmani: «Non lo conosciamo»
MONSELICE (PADOVA) Lo scorso dicembre denunciò il fratello Adil, che simpatizzava con l’Isis e che infatti fu espulso dall’Italia per decisione di Angelino Alfano, ministro dell’Interno. Oggi Fouad Bamaarouf, operaio marocchino che vive a Monselice, rivela al
che da quel giorno «gli arabi mi guardano male, non mi salutano più e poi mi arrivano telefonate anonime». Ma la comunità islamica di Monselice, che ruota attorno all’associazione «Seddik» dotata di centro di preghiera, cade dalle nuvole. «Come possiamo avergli tolto il saluto se non lo abbiamo mai nemmeno incontrato? — si chiede Zaccaria, uno dei coordinatori —. In questo Comune siamo una cinquantina di islamici e la maggioranza prega nella nostra moschea, perciò ci conosciamo tutti, ma lui l’abbiamo visto solo sul giornale. Il fratello sì frequentava l’associazione, per un anno ha pregato qui, poi per altri due non si è più fatto vedere. Era tranquillo, non ha mai creato problemi, anche perchè in caso contrario lo avremmo segnalato alle forze dell’ordine, nell’ambito della collaborazione da noi garantita. Con Adil ho parlato qualche volta, per pochi minuti e solo di lavoro — chiude Zaccaria — era preoccupato perchè era finito in cassa integrazione. Ma con il fratello Fouad non abbiamo mai avuto rapporti». «Mai visto — conferma Mohammed Abulkhair, presidente dell’associazione — la sua storia l’abbiamo letta sul giornale ma lui non si è rivolto a noi. Se lo facesse nessuno lo manderebbe via: non abbiamo il diritto di allontanare un musulmano che desidera venire qui a pregare».
E’ sorpreso anche il sindaco di Monselice, Francesco Lunghi: «Ho parlato di lui proprio stamattina (ieri, ndr) con il comandante dei carabinieri ed è strano che se davvero riceve intimidazioni non si sia rivolto a loro. Del resto anche quando denunciò il fratello non seguì il consiglio dell’Arma di mantenere un profilo basso, per evitare di esporsi troppo. Lui invece andò in televisione, sui giornali e adesso, che dice di trovarsi in difficoltà, torna a rivolgersi alla stampa e non chiede aiuto alle istituzioni. E allora, dove vuole andare a parare? — si chiede il sindaco — Cerca ancora visibilità? E perchè?».
Fouad denuncia poi gravi difficoltà economiche: vive in un monolocale ai piedi dei Colli Euganei, senza riscaldamento nè luce nè gas. Ma i presidenti delle altre comunità islamiche del Veneto sono prudenti: «Prima di esprimerci vogliamo parlare con lui e capire cosa lamenta, chi lo abbia trattato male o minacciato. Dopodiché sentiremo anche l’altra campana».