Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Quell’asse Lega-Pd tra Zaia ed Emiliano «Votate sì al quesito e difendete il mare»
VERONA Se non fosse che rappresentano regioni distanti, che politicamente sono (dovrebbero?) essere agli antipodi, l’uno leghista l’altro del Pd, Luca Zaia e Michele Emiliano sembrano amici per la pelle. La breve conferenza stampa allo stand della Regione Veneto a Vinitaly in cui due - rispettivamente governatori del Veneto e della Puglia - presentano la propria posizione comune per il «sì» al prossimo referendum sulle trivellazioni, è un continuo scambio di complimenti e carinerie, come raramente si vede in queste occasioni. «Il nostro è un sentimento di simpatia e di reciproca stima - spiega Zaia - quando mi messaggia mi chiama “compagno Zaia”». Emiliano distilla pillole di fratellanza interregionale: la brigata Bari che fermò gli austriaci sul Grappa, la flotta veneziana che respinse i Saraceni dalle coste pugliesi. Quanto a Zaia, «è un uomo d’onore, non saremo mai sullo stesso fronte politico, ma siamo insieme su questa battaglia». Veneto e Puglia sono due delle nove regioni che hanno promosso il referendum di domenica. «Si andrà a votare anche se qualcuno non vuole farlo troppo sapere - dice Zaia - Il turismo è la prima industria del Veneto, con 17 mililardi di euro. Ma il mare vuol dire anche tutela dell’ambiente e della piccola pesca, con i suoi 350mila pescatori». «Dobbiamo difendere il nostro mare», è la sintesi del pensiero di Emiliano. Poi, una doppia degustazione di vini veneti e pugliesi: «L’unica trivella che funziona è il cavatappi», dice Zaia, brandendone uno.