Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ex Cotorossi, Cantone chiede il dossier sui costi del Comune
Comitati e 5 stelle all’anticorruzione. Il dibattito si sposta in Consiglio
VICENZA Diciotto indagati, il dibattito che infuoca il consiglio comunale e l’Anac, l’autorità anti corruzione di Raffaele Cantone, che si aggiorna sul dossier. Il caso Borgo Berga è tornato al centro della politica vicentina.
Sono diciotto le persone che il procuratore capo di Vicenza Antonino Cappelleri ha iscritto sul registro degli indagati nel fascicolo relativo all’ex Cotorossi, ai permessi di costruire considerati illegittimi e ad uno svantaggio al Comune calcolato in oltre 10 milioni di euro. Diciassette persone oltre al già noto Antonio Bortoli, 62enne di Venezia, direttore generale del Comune e nel 2009, all’epoca del Piruea, direttore dell’Urbanistica. Diciassette persone tra rappresentanti di enti pubblici e aziende, quindi dirigenti comunali, progettisti e privati interessati all’iter che devono rispondere di lottizzazione abusiva ma che ad oggi non sono state informate della loro posizione: non hanno infatti ricevuto alcun avviso di garanzia, perché non ci sono atti che ad oggi rendano necessario questo passaggio. Nemmeno la super consulenza tecnica affidata da Cappelleri a un collegio di professionisti (il pool anticorruzione della procura di Milano) lo è. Una consulenza che vaglierà ogni aspetto sull’area di Borgo Berga per sondare ogni dubbio e «parare» le contestazioni delle controparti.
L’indagine allargata ha tenuto banco ieri in consiglio comunale, sollevato dal consigliere del Movimento 5 Stelle Daniele Ferrarin. «La magistratura deve avere in mano strumenti importanti se continua ad insistere» ha detto, e ha invitato il sindaco ad aggiornare il consiglio non appena possibile. Achille Variati, assicurando di non essere a conoscenza dei nomi degli indagati, ha ribadito la sua posizione: «La linea è sempre quella della prudenza, l’avviso di garanzia è uno strumento a tutela del cittadino e non giudizio di colpevolezza. Non ci sono autorizzazioni urbanistiche in corso di istruttoria, comunque permessi di costruire e autorizzazioni sono precipua competenza dirigenziale». Così il presidente del consiglio comunale Federico Formisano (Pd): «Credo ci siano cose che non vanno bene nella delibera del 2003, tanto che in quelle del 2009 c’è stato un tentativo di riparare i danni». Dal centrodestra il capogruppo di Idea Vicenza Francesco Rucco sottolinea come le votazioni in consiglio comunali siano avvenute su pareri tecnici e sostiene «sia giusto che la magistratura faccia verifiche». Dello stesso parere i segretari cittadini di Forza Italia Matteo Tosetto e della Lega Nord Matteo Celebron. «L’allargamento dell’indagine – sostiene quest’ultimo – è un fatto positivo». Infine Claudio Cicero (gruppo omonimo): «Tra quello che c’era prima, una vecchia fabbrica nel degrado, e quello che c’è adesso, preferisco quest’ultimo».
Mentre a Vicenza si discute, a Roma l’Anac, l’autorità anti corruzione guidata da Raffaele Cantone, prosegue la sua indagine parallela a quella della procura berica. Ieri due dirigenti hanno ricevuto il senatore Enrico Cappelleti (5 Stelle) e Paolo Crestanello del Comitato contro gli abusi edilizi. Al centro dell’incontro il valore economico dello scambio pubblico-privato: «Dal Piruea del 2003 alla variante del 2009 gli oneri di urbanizzazione sono cresciuti da 8 a 12 milioni – dice Crestanello – Nonostante noi lo abbiamo chiesto più volte, il Comune non ha mai prodotto il computo metrico estimativo, lo strumento obbligatorio per valutare la congruità delle opere e dei prezzi fatti dal privato». Per Cappelletti «l’inchiesta si allarga ed il cerchio si stringe» e «il numero di persone coinvolte lascia legittimamente pensare addirittura ad ipotesi di associazione a delinquere».
Variati Siamo prudenti. Non ci sono autorizzazioni urbanistiche in corso di istruttoria Il senatore Cappelletti Diciotto persone indagate: c’è da pensare addirittura ad ipotesi di associazione a delinquere