Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Bando sulle aree dimenticate gli artisti le rilanceranno
MAROSTICA Ultimi giorni utili per chi voglia iscriversi al seminario gratuito di «riserve urbane»: progetto di arte pubblica e rigenerazione urbana promosso dall’Assessorato alla Cultura di Marostica, ideato e realizzato da Mirco Corato, Elisa Geremia, Silvia Petronici, Antonio Zarpellon e Martin Verdross.
Il bando per la selezione degli artisti che invece parteciperanno alla seconda fase di workshop è stato chiuso già sabato. Finalmente si comincia quindi: il primo appuntamento, per appassionati e curiosi, è fissato per venerdì 15 aprile nella chiesetta di San Marco alle 20,30.
La serata, ad ingresso gratuito a cui ne seguiranno altre a pagamento, è stata organizzata in collaborazione con il centro studi Prospero Alpini e avrà come relatore Massimo Rinaldi, docente di Storia della scienza all’Università degli studi di Padova.
Si aprono ufficialmente i lavori di un progetto di arte pubblica e cittadinanza attiva per la rigenerazione degli spazi verdi cittadini che ha un ricco programma articolato in sei giornate di incontri formativi con nove relatori, cinque eventi collaterali, tre mesi di workshop che culmineranno in una mostra finale a luglio realizzata in sinergia tra tutte le persone che hanno partecipato alla formazione. Il progetto vuole bissare il successo di «La cultura alza le serrande», la mostra che già l’anno scorso aveva ripensato gli spazi vuoti, abbandonati o sottoutilizzati della città.
Ad ispirare la nuova edizione è stato l’illustre medico e botanico marosticense Prospero Alpini, di cui ricorrono quest’anno i 400 anni dalla morte. «Gli artisti, assieme alle persone che avranno frequentato il seminario - spiega Marica Dalla Valle, sindaco di Marostica - saranno chiamati a focalizzarsi sulle aree verdi di Marostica, ma anche sulle aree di risulta, interstizi, margini dimenticati, con l’obiettivo di coltivare la biodiversità naturale, la bellezza ma anche le relazioni tra persone e di prendersi cura del paesaggio, sentendone la responsabilità».