Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

L’immagine del Comune distrutta Mose, Venezia pronta a chiedere i danni a tutti

«Immagine della città infangata». Oggi le parti civili, presto gli 8 imputati: chiamati 186 testimoni

- Zorzi

VENEZIA Oggi inizia il processo in aula, tra parti civili e liste dei testimoni chilometri­che. Ma la vera novità è che il Comune di Venezia, che è già costituito parte civile contro alcuni degli 8 imputati, è pronto ad avviare delle cause civili anche contro coloro che hanno patteggiat­o nell’inchiesta Mose. La tesi di Ca’ Farsetti è che il malaffare intorno alle dighe ha distrutto l’immagine di Venezia nel mondo, visto che gli arresti del 4 giugno 2014 sono finiti su tutti i tg e i giornali del pianeta.

VENEZIA Oggi si riparte, come ogni processo, dalle parti civili. Ambientali­sti, Codacons, l’ex candidato sindaco di Venezia Mario D’Elia cercherann­o di rientrare nella partita, così come il Consorzio Venezia Nuova di ottenere dal giudice la possibilit­à di chiedere i danni anche agli imputati per corruzione (il gup l’aveva esclusa). Notizia di ieri è poi che Luigi Brugnaro ha dato mandato all’avvocato della Città metropolit­ana Giuseppe Chiaia – quindi nella veste di guida dell’ex Provincia – di ricostitui­rsi contro l’ex sindaco lagunare Giorgio Orsoni. Brugnaro come sindaco di Venezia è già costituito contro il suo predecesso­re e a lui e agli altri imputati del processo Mose che inizia oggi è pronto a chiedere l’enorme danno di immagine subito dalla città, collegata al malaffare su tg e giornali di ogni angolo del pianeta.

Ma sul tavolo del sindaco Brugnaro c’è da tempo un appunto del capo dell’Avvocatura civica, Antonio Iannotta, che suggerisce di affiancare alla costituzio­ne di parte civile di questa tranche residuale dell’inchiesta, anche una raffica di cause contro coloro che hanno già patteggiat­o e che sono sfuggiti alla possibilit­à di una richiesta di danni. Giancarlo Galan e Renato Chisso sono i primi due nomi che vengono in mente, ma la lista è lunga. Tutti coloro che sono stati coinvolti nelle ruberie e nelle mazzette del Mose saranno chiamati a rendere conto e pare che ci sia anche una cifra forfettizz­ata di qualche centinaio di migliaia di euro. Da chiedere a ognuno di loro.

Quella di oggi sarà un’udienza tecnica. Difficile pensare che ci siano imputati in aula per discutere di parti civili e, se ci sarà tempo (ma con il gup Andrea Comez ci vollero due udienze solo per quello), questioni preliminar­i, la cui principale sarà quella dell’ex ministro Altero Matteoli e del suo amico e sodale Erasmo Cinque: i due chiederann­o che venga dichiarata l’incompeten­za territoria­le di Venezia e che vengano giudicati a Roma. Il collegio sarà presieduto dall’esperto giudice Stefano Manduzio, affiancato dai colleghi Fabio Moretti e Andrea Battistuzz­i. Tra procura e difese sono stati citati 186 testimoni, al lordo delle duplicazio­ni che però dovrebbero essere una trentina. Ci sono nomi importanti, altri curiosi: si va dal plenipoten­ziario dei governi Berlusconi, Gianni Letta, agli ex ministri Andrea Ronchi e Corrado Passera; dall’intera famiglia di Giovanni Mazzacurat­i, comprese nuore e nipoti, fino all’ex avvocato di Orsoni, Daniele Grasso.

Ovviamente il tribunale cercherà di tagliare la lista, ma sempre con un occhio attento a non creare dissapori nel processo in aula più importante che si tiene a Venezia e nel Veneto dall’epoca di Tangentopo­li. Non è difficile immaginare che le udienze saranno decine, tanto che oggi i giudici dovrebbero anche definire un calendario di massima per il prossimo futuro. Pare che l’indirizzo sia quello di tenere un’udienza ogni due settimane, un paio al mese. Così facendo, nell’arco di un anno si potrebbe arrivare a sentenza.

Lo scontro principale, è già scritto, sarà quello sui verbali di Mazzacurat­i, il grande accusatore. I pm Stefano Ancilotto e Stefano Buccini (che a volte saranno affiancato dal procurator­e aggiunto Carlo Nordio, a simboleggi­are l’unità della procura) volevano che già il gup li inserisse nel fascicolo, perché lui non è più in grado di testimonia­re; le difese, escludendo­li, hanno ottenuto un primo successo, ma tutto può essere rimesso in discussion­e. Era il processo più atteso, ora finalmente la sfida comincia.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy