Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Ricerca e sviluppo a rischio per un quesito sul nulla»
Cinque anni dopo l’ultima consultazione referendaria (era il giugno 2011), gli italiani, domenica prossima, saranno di nuovo chiamati ad esprimere un sì o un no all’abrogazione di una legge. Nello specifico: quella che non prevede limiti temporali alle concessioni di ricerca o coltivazione degli idrocarburi. Il quesito è molto tecnico, tuttavia, come spesso accade, esso ha ormai assunto una connotazione anche politica. Noi però vogliamo capire da vicino le ragioni degli uni e degli altri, soprattutto nell’ottica delle possibili conseguenze per il Veneto. Oggi tocca ai «No» (cioè chi vuole le trivelle), domani, invece sarà la volta dei «Sì». me è porre al centro della riflessione politica quel piano energetico nazionale, centrato su innovazione, risparmio ed efficienza energetica, che è la vera necessita del Paese». Netto, invece, il «niet» della Cisl. Onofrio Rota, segretario regionale, vede un referendum minato da contraddizioni interne: «Tanto per citarne qualcuna: tra le Regioni che lo hanno promosso non vi è l’Emilia Romagna davanti alla cui litorale si trovano i tre quarti delle concessioni attive, mentre c’è invece il Veneto dove le concessioni interessate non sono attive». Ma ecco, con Rota, quello che per i sostenitori del no pare il «punto» della questione: «Il posizionamento delle rappresentanze politiche si sta delineando non sulle trivelle ma sul pro o contro il governo in carica. Si vuole fare del 17 aprile una specie di prova generale prima del referendum sulla riforma costituzionale che si svolgerà a ottobre».
Il bellunese Bortolo Mainardi, ex parlamentare, architetto e componente della commissione Via del ministero dell’Ambiente, che in anni recenti «ha autorizzato 90 progetti off-shore di ricerca ed estrazione di idrocarburi» ha firmato un quasi trattatello: Dieci buoni argomenti per
non andare a votare. Estratto dal suo pensiero: «Considerato che non c’è alcun giacimento di idrocarburi attivo nel golfo di Venezia da oltre 25 anni, come mai la Regione ha promosso un referendum che io considero farlocco? Parlare di petrolio invece che di gas è voler impressionare i cittadini falsando la realtà. Dichiarare