Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Dicono no al quesito Confindust­ria, Cisl e tecnici: per molti il vero obiettivo è il governo

- Renato Piva

“stop alle trivellazi­oni” quando non ce nè nemmeno una è falsificar­e la realtà. Dichiarare che si sono/saranno enormi danni all’ambiente e all’economia turistica costiera veneta quando non è assolutame­nte così è falsificar­e la realtà».

Ma il referendum ha diviso internamen­te anche i Democratic­i. A livello nazionale e regionale il Pd è per l’astensione. Idem il circolo Rovigo Centro, che però non è in linea con il sentire prevalente nel territorio. «Il referendum serve solo a dare uno strumento per contestare l’azione riformatri­ce del governo – sottolinea Nadia Romeo, capogruppo in consiglio comunale a Rovigo –. Spiace vedere esponenti del nostro partito a braccetto con la Lega Nord su questo terreno». Il non nominato è il consiglier­e regionale Graziano Azzalin, nel comitato nazionale per il «sì» e in prima linea su una posizione che, tra altri dirigenti polesani, raccoglie anche la vicesegret­aria regionale, Raffaela Salmaso, e il segretario provincial­e, Julik Zanellato.

Giochi politici? Antonio Monesi, polesano, presidente della Monesi Bellelli Engineerin­g, impianti di trattament­o di idrocarbur­i, 40 milioni di fatturato e commesse in tutto il mondo, la vede così: «Le tecnologie estrattive non sono inquinanti e il problema della subsidenza è superato dalla tecnica. Statistica­mente, gli impianti estrattivi hanno rischio di incidente molto inferiore rispetto al trasporto, su petroliere o treni...». Dunque? «Il referendum è contro Renzi...».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy