Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«L’infarto nei giovani è raro e spesso non dà avvisaglie La causa? Nella genetica»
ARZIGNANO «La morte improvvisa è un evento molto raro fra i giovani, ma è comunque un evento presente». Claudio Bilato, primario di Cardiologia all’ospedale di Arzignano, interviene dopo il decesso della quattordicenne di Recoaro Veronica Griffani (esulando completamente dal caso specifico). Dottor Bilato, quali sono le probabilità di una morte improvvisa?
«Nella popolazione generale c’è una morte improvvisa ogni mille persone l’anno, e nella gran parte dei casi le cause sono di natura cardiaca o cardiovascolare. Nei giovani fino a 25 anni l’incidenza è molto ridotta, da uno a otto casi ogni 100mila».
Di solito cosa origina questo fenomeno?
«Nella popolazione adulta la maggior parte dei casi deriva da arteriosclerosi delle coronarie, che induce all’infarto. Ma sono pochissimi i giovani che trovano una morte improvvisa per cause sclerotiche: in genere a causare l’arteriosclerosi precoce sono malattie del sistema lipidico».
E quando non si tratta di questo?
«La maggior parte delle morti improvvise giovanili sono legate ad altre cause che hanno spesso motivi genetici. Spesso sono cardiovascolari, ma può essere anche un aneurisma cerebrale. Comunque, nel primo caso a volte riguardano il muscolo cardiaco in sé, ad esempio per casi di cardiomiopatia ipertrofidica, che ha motivi genetici. Altre volte sono problemi delle valvole cardiache, di grossi vasi come l’aorta, dei meccanismi che determinano l’impulso elettrico del cuore, quali la sindrome di Brugada o la displasia aritmogena del ventricolo destro. Oppure è un’anomalia congenita delle coronarie».
Come prevenire?
«A volte queste malattie danno alcuni indizi, ad esempio la presenza di altre morti improvvise in famiglia. Ma in molti altri casi sono asintomatiche. In Veneto da anni esiste uno screening e un registro regionale, ad esempio per gli atleti che devono fare una visita ogni anno. E in generale, il cardiologo in casi sospetti ordina lo screening: qualora questo non dia risposte, è possibile fare ulteriori esami, arrivando fino all’autopsia molecolare di un piccolo pezzetto di cuore».
Bilato L’infarto colpisce da uno a otto giovanissim i ogni centomila