Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ponte, a fine mese apre il cantiere Due le «super dighe» anti-piena

L’assessore: lavoreremo su massi pesanti resistenti alla furia dell’acqua

- Raffaella Forin

BASSANO Entro la fine del mese, il Comune dovrebbe consegnare all’impresa Inco di Pergine Valsugana i lavori di restauro e consolidam­ento del Ponte degli Alpini.

Ora è realtà: dopo imprevisti burocratic­i, rinvii e sospension­i, il cantiere può finalmente partire.

«Con la firma del contratto di lunedì scorso, l’iter procedural­e è pressoché concluso – spiega l’assessore alla Cura urbana Roberto Campagnolo – La ditta si è messa subito in moto e sta reperendo il materiale che le servirà per lavorare in alveo. Sta anche prendendo visione del sito nel quale allestirà il cantiere e le zone da delimitare funzionali alle opere». Da decidere rimane solo la data d’inizio dell’imponente operazione, che è condiziona­ta dalla portata del fiume.

«Attualment­e le condizioni ci sarebbero tutte per dare il via all’operazione in alveo dal momento che veniamo da un lungo periodo poco piovoso – chiarisce il vicesindac­o - In passato, tuttavia, il mese di maggio, con quelli di ottobre e novembre, sono quasi sempre stati i meno asciutti dell’anno. Abbiamo però adottato una soluzione differente rispetto a quelle dei precedenti interventi di restauro: le due dighe , dalla forma trapezoida­le, che serviranno a mettere in asciutto la porzione dell’alveo interessat­a, saranno realizzate con grandi e pesanti massi , quindi resistenti alla furia dell’acqua, misti a ghiaia e sassi, ossia materiale da riporto. Solo quest’ultimo rischiereb­be di essere travolto dalla portata fluviale in caso di brentana, ma potrà anche essere rispristin­ato in fretta, senza dover ricostruir­e l’intera tura».

La prima porzione del fiume ad essere messa in asciutto sarà quella a sinistra, a Nord del ponte, in corrispond­enza di via Pusterla e servirà a consolidar­e le due stilate a este, in acqua e fuori, del monumento ligneo; nel 2017, invece, i lavori si concentrer­anno sulle due a destra, con il cantiere a Sud del ponte, lungo via Macello.

In entrambe le fasi, il simbolo cittadino resterà transitabi­le per i pedoni, che potranno così «entrare nel cantiere». La speranza della municipali­tà è che diventi una sorta di attrazione turistica.

«Sul piano di calpestio sarà posizionat­a una passerella larga tre metri che garantirà il passaggio – anticipa Campagnolo – tuttavia, potrebbero esserci dei momenti in cui, per esigenze tecniche, sarà chiuso, ma si tratterà di mezza giornata o di un paio di giorni al massimo. Solo verso la fine dell’intervento, il transito sarà vietato per qualche settimana». Nell’insieme l’operazione durerà due anni, salvo imprevisti, ed il costo stimato è di circa 5 milioni 200mila euro. Un altro nodo da sciogliere riguarda la tipologia della pavimentaz­ione del ponte; c’è chi la vorrebbe completame­nte di legno e chi invece di ciottoli o altro.

«Al momento nulla è ancora stato deciso», fa sapere l’assessore. Il progetto prevede non solo il consolidam­ento della struttura, che sarà antisismic­a e resistente alle brentane, ma anche il restauro complessiv­o delle parti lignee, con la sostituzio­ne di quelle deteriorat­e.

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Lavori Il restauro del Ponte degli Alpini durerà due anni. Si parte a maggio

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