Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Abu», undici anni costretto a tornare nel Bangladesh

- Francesca Visentin

SCHIO (VICENZA) «Abu» voleva solo continuare a studiare nella bella scuola di Schio, dove aveva trovato tanti amici e maestre amorevoli. In pochissimo tempo era diventato il più bravo della classe: curioso, capace, brillante. Eppure l’italiano non era nemmeno la sua lingua, l’aveva imparato da poco, a 7 anni, quando con i genitori si era trasferito dal Bangladesh. Ma lo stesso ce l’aveva fatta, era diventato il migliore, l’orgoglio delle maestre. A casa di «Abu» (nome di fantasia) c’era l’inferno: il padre violento che urlava sempre. E alzava le mani. Fino a quell’aggression­e, più grave delle altre, in cui la sua mamma ha rischiato la vita e il papà è stato chiuso in carcere per tentato omicidio. A scuola invece era il paradiso, coccolato dalle maestre, benvoluto dai compagni. A 11 anni Abu, piccolo profugo del Bangladesh, le idee ce le aveva chiare: voleva restare a Schio, magari con gli zii, a cui era stato affidato dopo che papà era finito dietro le sbarre e mamma si era risposata. Invece no. Il suo sogno si è infranto. Domenica è stato rispedito in Bangladesh, paese di cui non ricorda più nulla, da una nonna malata che lui nemmeno conosce. Ci hanno provato le maestre a interceder­e perchè restasse, ci hanno provato gli imprendito­ri dell’Alto Vicentino, disposti a finanziare le spese per la sua vita in Italia. Ma niente. La matassa è ingarbugli­ata. Abu per restare con gli zii, costretti a partire per l’Inghilterr­a pur di lavorare, avrebbe dovuto avere il placet dei genitori. La mamma l’ha concesso, felice che il figlio possa costruirsi un futuro in Italia. Il padre, dalla prigione, è andato su tutte le furie. Ha fatto sapere che il bambino non deve partire per l’Inghilterr­a e che quando esce dal carcere dovrà vivere con lui. E ha pure minacciato gli zii. Ovviamente il piccolo è terrorizza­to dal padre. La soluzione? Da quanto dice chi in questi giorni si è occupato del caso, sembra che solo un intervento che tolga la patria potestà al padre potrebbe permettere ad Abu di raggiunger­e gli zii in Inghilterr­a e magari poi tornare a Schio. Nella scuola dei suoi sogni.

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