Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Spaccio, presi altri due profughi «Basta degrado a Campo Marzo»
VICENZA Ancora profughi beccati dalla polizia a spacciare a Campo Marzo o nelle aree limitrofe e ancora situazioni di degrado segnalate da residenti e commercianti riuniti nel comitato di piazza Castello.
«Dai ben noti senzatetto ubriachi e molesti, sdraiati a terra lungo viale Roma in chiaro atteggiamento di bivacco che dopo l’intervento della polizia locale e dell’assessore Dario Rotondi tornano a coricarsi per la notte», alla residente che nella zona del Parco Giochi di Campo Marzo, «oltre ad essere stata nuovamente aggredita, ha trovato con l’ausilio del proprio fido, nell’area cani, un panetto di droga che ha provveduto a consegnare ai carabinieri». E la zona del bar Moresco, stando ai cittadini, «non è tanto diversa: interventi delle ambulanze, aggressioni verbali e fisiche, atti contro il decoro si susseguono». Circostanze che fanno tuonare i portavoce del comitato di piazza Castello: «Servono fatti, serve dare agli agenti di pubblica sicurezza la forza, gli strumenti e le leggi adatte a contrastare degrado alcolismo e spaccio».
Lo spaccio in particolare è un comune denominatore nello spiazzo verde di fronte alla stazione ferroviaria. Domenica c’è stato l’ennesimo arresto da parte dei poliziotti della questura, in piazzale Bologna, e poco distante, in viale Milano, un denunciato. Si tratta in entrambi i casi di nigeriani, richiedenti asilo.
Il primo, che ieri è comparso in tribunale per essere processato con rito direttissimo, è Eimiana Augustine, 29enne in attesa di ottenere il permesso di soggiorno, con un etto e mezzo di droga. Ufficialmente è ospite in una struttura di accoglienza di Roma. E non è certo il primo che, assegnato in un’altra città, viene trovato in trasferta a Campo Marzo con dello stupefacente. Eimiana aveva nascosto oltre 122 grammi di marijuana sotto terra, e ci era seduto sopra per non creare troppi sospetti ma i sui movimenti, per quanto nascosti dietro un capannello di «complici», lasciavano spazio a pochi dubbi: in tasca aveva altri 13 grammi e 220 euro.
Assistito dall’avvocato Michele Vettore, ieri è stato condannato ad un anno e quattro mesi di reclusione, pena sospesa, con il nullaosta all’espulsione. Altro connazionale a finire nei guai per spaccio è un 35enne arrivato in Italia nel 2011 come profugo, con una richiesta di asilo negata e pure con un «viaggio» verso un centro di espulsione a vuoto visto che continua a rimanere in Italia, in particolare a Vicenza da marzo. La polizia lo ha fermato domenica in viale Milano. Alla vista della polizia aveva nascosto in bocca alcuni involucri di hashish, per oltre 10 grammi, alcuni li aveva anche ingoiati: stupefacente, questo, che stava offrendo ad un brasiliano. Inevitabile per lui la denuncia.