Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Provincia, Variati ai dipendenti: «Stipendi sicuri fino a dicembre»

Ma il presidente chiede al personale di non abbandonar­e Palazzo Nievo

- Elfrida Ragazzo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VICENZA Dopo la cura dimagrante imposta dalla legge che ha riformato le Province sono rimasti in 126, prima del 2014 erano 350. Sono i dipendenti di Palazzo Nievo e delle sedi distaccate dell’ente provincial­e vicentino. Allarmati dalla situazione dei colleghi di altre parti d’Italia, ieri si sono riuniti in assemblea con i sindacati di Cgil, Cisl e Uil per capire se anche per Vicenza il baratro è vicino.

«Qui paghiamo gli stipendi a tutti – è stata la rassicuraz­ione del presidente della Provincia vicentina e dell’Unione delle Province italiane Achille Variati -, posso dire che arriveremo a dare la tredicesim­a e, spero, di poter garantire anche per 18 mesi». Bene, se si guarda al personale di altre Province che sta lavorando con il rischio che la busta paga non arrivi, ma non benissimo visto che la rassicuraz­ione di Variati è a tempo.

Il presidente, reduce dalla mobilitazi­one generale delle Province di giovedì scorso, si è detto ottimista rispetto alle decisioni di Roma sui contributi di cui gli enti hanno bisogno per svolgere le funzioni fondamenta­li: la gestione delle strade provincial­i, delle scuole superiori e i ripristini ambientali. Con in mano l’elenco di quanto manca alle Province, stilato dall’agenzia del ministero del Tesoro Sose, Variati ha dettagliat­o: «Servono 650 milioni di euro, ne sono arrivati 110 milioni ma non bastano. La Provincia di Vicenza, che è tra le più virtuose, ha un delta negativo di 4,7 milioni. Mi sono rivolto ai parlamenta­ri chiedendo di guardare alle esigenze del territorio».

La commission­e Bilancio della Camera ha in mano il dossier che dovrebbe sbloccare la situazione, e a breve dovrà esprimersi il Parlamento sulla manovrina porta ossigeno alle Province. Sulla base di questi elementi il presidente Variati si è spinto a incoraggia­re il personale a rimanere in ufficio. «Non lasciate la Provincia – è stato il suo appello -, una frase del genere non l’avrei mai detta un anno e mezzo fa, ma ora sento ci sono le condizioni per affermarlo. Io non sto facendo una battaglia politica, ma per la comunità, non lasciatemi solo».

Da parte loro i sindacati, ieri rappresent­ati da Stefano Bagnara della Cgil, Ruggero Bellotto della Cisl e Claudio Scambi della Uil, hanno sottolinea­to i problemi, ma anche fatto sapere a Variati che la battaglia è Comune. «Ci sono tre fronti: quello locale, dove c’è dialogo, quello regionale dove è più difficile ragionare e quello nazionale, con il governo che finora non si è dimostrato sensibile» è stata l’analisi. Tra le rivendicaz­ioni sindacali, la più forte è lo sblocco del turn over, perché ora per le Province non c’è possibilit­à di assumere neanche per assorbire i pensioname­nti. Ma c’è anche la richiesta di oltre 500 milioni di euro per adempiere alle funzioni fondamenta­li (dato che 110 milioni sono già stati concessi). Poi rimangono le difficoltà nei settori ancora nel limbo tra Regione e Provincia, uno su tutti i centri per l’impiego.

Richieste Assemblea dei lavoratori, ieri. I sindacati vogliono lo sblocco del turn over Saldo negativo Variati: «Questa Provincia, tra le più virtuose, ha un delta negativo di 4,7 milioni»

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Battaglier­o Il presidente e sindaco Achille Variati

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