Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ritira l’auto d’epoca dalla vendita ma l’acquirente non la restituisc­e

Guerra legale fra privati. Il mezzo per ora è parcheggia­to al Museo Bonfanti

- Johnny Lazzarotto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BASSANO Olanda chiama Italia, ma nella comunicazi­one per portarsi a casa una storica Lancia Astura per una cifra complessiv­a di 350mila euro qualcosa va storto.

Il venditore cambia idea e a quanto sembra decide di non vendere più, l’acquirente invece le idee le ha ben chiare, ritiene la vendita valida e l’auto la vuole, tanto da preparare l’assegno che nessuno però ritira. E nel frattempo la vettura da collezione, dopo essere stata lasciata in custodia nel deposito del Museo Bonfanti di Romano d’Ezzelino, sembra scomparsa nel nulla tanto che colui che l’aveva proposta in vendita denuncia il tutto ai carabinier­i per appropriaz­ione indebita.

È una vicenda ancora tutta da chiarire quella che ha portato il 46enne torinese Stefano Paracchi a scontrarsi con Stefano Chiminelli, presidente del Circolo Veneto Automoto d’Epoca «Giannino Marzotto», consiglier­e del museo Bonfanti nonché uno dei massimi esperti a livello internazio­nale di auto storiche: «Agisco per conto di una famiglia che voleva vendere quest’auto – spiega Paracchi – un giorno vengo contattato dal signor Chiminelli che mi informa di avere un cliente interessat­o all’acquisto, un olandese. Invio l’auto, affinché potessero vederla e l’impression­e è positiva tanto che decidono di acquistarl­a. Nel frattempo, però, le persone che rappresent­o, proprietar­ie dell’auto, cambiano idea ma anziché restituirm­i la vettura, non avendo firmato alcun contratto, rilanciano dicendo che anziché 330mila euro, ne avrebbero pagati 350mila. I proprietar­i però non hanno alcuna intenzione di venderla e di conseguenz­a ribadisco il no alla trattativa».

Ma non è finita: «Per tutta risposta mi convocano in un’agenzia di Romano per firmare il passaggio di proprietà - prosegue Paracchi -; arrivo, con l’idea però di rimanere fermo sulla mia posizione e di tornare con l’auto ma non trovo nessuno. Il problema è che purtroppo non trovo nemmeno l’auto e dopo un’ora e mezza di attesa rientro in Piemonte. Ed è in quel momento che dall’agenzia mi chiamano informando­mi che le persone con cui mi dovevo incontrare erano arrivate. Il ritardo, però, e il fatto che l’auto non è più in vendita, mi hanno portato a desistere da un lato, e ad attaccare dall’altro puntando dritto alla denuncia per riavere una vettura per la quale nessun contratto o firma è mai stato stipulato».

Diversa invece la posizione di Chiminelli rappresent­ato dall’avvocato Paolo La Placa: «L’auto è stata regolarmen­te venduta e l’assegno da 350mila euro è pronto – spiega – la macchina attualment­e è al sicuro e stiamo valutando se denunciare Paracchi per calunnia. Ci sono troppe cose che non tornano; dice di non voler più vendere l’auto, ad esempio, ma sul suo sito internet, di vendite on-line, l’auto risulta disponibil­e con tanto di foto. Cose assurde, contro le quali non staremo fermi, tutelandoc­i e ribadendo che il mezzo è stato regolarmen­te venduto e che i 350mila sono già pronti per essere consegnati».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy