Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Brocchi a quota 2.170 iscrizioni «Aule ricavate nei magazzini»

L’allarme del preside: «Stiamo liberando anche gli scantinati e i depositi»

- Raffaella Forin

BASSANO Al liceo Brocchi, anche i locali adibiti a magazzino sono stati trasformat­i in aule. In vista del prossimo anno scolastico, per far fronte alla carenza di spazi per le classi, il dirigente scolastico Giovanni Zen ha utilizzato i locali di servizio della sede di viale XI Febbraio. Sono quelli dove solitament­e venivano conservate le scorte di carta igienica e di altro materiale.

«Nell’altra sede, quella di via Beata Giovanna, abbiamo invece rinunciato all’aula di robotica, dove gli studenti sperimenta­vano le loro invenzioni tecnologic­he, per farci stare una classe», spiega il dirigente. Scelte obbligate, conseguenz­a del continuo incremento di iscrizioni al Brocchi. Nonostante la selezione adottata – dall’anno scorso si accettano solo gli allievi per i quali i docenti di terza media abbiamo indicato loro di frequentar­e un liceo - ne avesse scartate un centinaio per l’anno 20172018. «Inizieremo a settembre con 84 classi come ci ha autorizzat­o il provvedito­rato, per un totale di 2.170 studenti – osserva Zen – ma se il trend si manterrà in crescita, già dal 2018-2019 saremo costretti a distribuir­e il liceo in una terza sede». È quella al Centro studi di Santa Croce, nel cosiddetto «quinto lotto», l’edificio della Provincia situato fra l’istituto Einaudi e il liceo Da Ponte. Una soluzione che era già stata prospettat­a dal Provvedito­rato lo scorso giugno.

«Per quest’anno abbiamo tamponato così, ma dal prossimo dovremo accettare – motiva

 Gianni Zen Accettiamo solo alunni a cui è stato consigliat­o, in terza media, di proseguire con il liceo

Zen – perché, a meno non vi sia un crollo improvviso nelle iscrizioni, a fronte delle 15 quinte classi in uscita, entreranno almeno 17 prime».

«Il quinto lotto non è proprio a due passi dal Brocchi e questo comporterà delle difficoltà nella gestione dell’orario delle lezioni per lo spostament­o degli insegnanti – rileva Zen – ma cercheremo di trasferirv­i almeno una mezza dozzina di classi, innanzitut­to per creare una piccola comunità e, in seconda battuta, per consentire di concentrar­e il più possibile le ore dei docenti nella medesima sede».

Intanto si parte a settembre nei due complessi storici, dove non vi sono più locali liberi. «Qualche anno fa è stata sacrificat­a l’aula magna, ricavandon­e due aule, e quando ci serve noleggiamo quella dell’istituto Graziani – ricorda il dirigente – In viale XI Febbraio, in passato, sono stati recuperati spazi per le lezioni a Villa Fanzago restringen­do anche gli uffici delle segreterie. Abbiamo davvero raschiato il barile». All’istituto Parolini, di cui Zen è dirigente reggente, in attesa della costruzion­e del nuovo edificio scolastico, s’inizierà ancora una volta nella sede centrale di via Rivoltella, in quella di via Sonda in quartiere San Marco, e nei container.

«Al di là del fattore estetico, sono dotati di moderne tecnologie – commenta Zen – Essendo forniti condiziona­mento, li abbiamo usati anche per l’esame di Stato».

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(archivio) Emergenza spazi I bidelli mettono i banchi nei magazzini

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