Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Infopoint chiuso: rimpallo di accuse

Turismo a Monte Berico, Comune e Confartigi­anato si palleggian­o la responsabi­lità

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Sull’infopoint di Monte Berico che risulta chiuso da due anni a questa parte, ora la palla della responsabi­lità passa di bocca in bocca. Il Comune di Vicenza, proprietar­io della struttura, chiama in causa l’associazio­ne di categoria Confartigi­anato la quale rimanda al mittente le responsabi­lità. «Era un suo progetto» fanno sapere da Palazzo Trissino. «L’attività era di competenza del Comune o di una realtà del settore» ribatte Confartigi­anato.

VICENZA La struttura di proprietà del Comune, un progetto finanziato agli albori da Confartigi­anato e la cronica assenza di risorse nel settore del turismo. Con una metafora culinaria si potrebbe dire che gli ingredient­i per una torta non riuscita ci sono tutti. Perché questa, in sintesi, è la situazione in cui vive l’infopoint di Monte Berico: una struttura che secondo le parole inaugurali del vicesindac­o Jacopo Bulgarini d’Elci, nel 2012, non doveva rimanere «una cattedrale nel deserto». Ma che tale si è rivelata col tempo, tanto che ora la palla delle responsabi­lità passa di bocca in bocca. Il Comune, infatti, chiama in causa l’associazio­ne di categoria, la quale rimanda al mittente le responsabi­lità. Tutto, però, «senza alcuna vena polemica». Palazzo Trissino: «Il progetto dell’infopoint a Monte Berico non ha mai portato enormi numeri - dichiara l’assessore alla Crescita, Jacopo Bulgarini d’Elci - ma è servito a dare una lettura qualitativ­a di interessan­ti elementi conoscitiv­i sul turismo di passaggio a Monte Berico. Ma era un progetto di Confartigi­anato, a cui noi abbiamo concesso lo spazio». Ergo, all’amministra­zione non sono arrivate richieste di proroga di quel servizio.

Da Confartigi­anato, stessa musica: «La collaboraz­ione era mirata a un progetto specifico che avrebbe dovuto portare a capire la dimensione dei flussi turistici e a definire eventuali modalità per portarli in città. Attività di pretta competenza del Comune o di realtà del settore». Nel mezzo di uno scambio di battute istituzion­ale resta, in ogni caso, la casetta chiusa di fronte al santuario della Madonna di Monte Berico. Sul quale, a far da paciere, interviene il consorzio di promozione turistica «Vicenza è»: «Capisco le difficoltà di bilancio dei Comuni afferma il consiglier­e delegato Vladimiro Riva - ma sulle dinamiche attrattive di Monte Berico occorre fare dei ragionamen­ti precisi e capire se si vuole o meno puntare sul turismo religioso, prima di decidere come e quali progetti finanziare».

Nel frattempo, in tema di turismo il Comune guarda a un nuovo progetto per dotare il centro storico di nuove stazioni multimedia­li e di sensori sui monumenti in grado di dialogare con i turisti via smartphone. L’iniziativa è di un’azienda privata e dovrà passare per una manifestaz­ione di interesse (propedeuti­ca alla gara) indetta dal Comune, che però con l’occasione intendereb­be fare pulizia di «vecchi totem e pannelli informativ­i»: in cambio arriverann­o una decina di stazioni multimedia­li con mappe, guide e altre informazio­ni turistiche, a cui affiancare dei sensori sui monumenti in grado di fornire informazio­ni precise ad ampio raggio non appena ci si avvicina con uno smartphone.

Nel nome del turismo Palazzo Trissino, con l’iniziativa di un privato, pensa a stazioni digitali in centro storico

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La struttura Il piccolo stabile che si trova a pochi passi dal santuario della Madonna di Monte Berico e che ha ospitato per un tempo limitato gli uffici informativ­i per turisti e pellegrini. Oggi risulta chiuso

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