Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Infopoint chiuso: rimpallo di accuse
Turismo a Monte Berico, Comune e Confartigianato si palleggiano la responsabilità
VICENZA Sull’infopoint di Monte Berico che risulta chiuso da due anni a questa parte, ora la palla della responsabilità passa di bocca in bocca. Il Comune di Vicenza, proprietario della struttura, chiama in causa l’associazione di categoria Confartigianato la quale rimanda al mittente le responsabilità. «Era un suo progetto» fanno sapere da Palazzo Trissino. «L’attività era di competenza del Comune o di una realtà del settore» ribatte Confartigianato.
VICENZA La struttura di proprietà del Comune, un progetto finanziato agli albori da Confartigianato e la cronica assenza di risorse nel settore del turismo. Con una metafora culinaria si potrebbe dire che gli ingredienti per una torta non riuscita ci sono tutti. Perché questa, in sintesi, è la situazione in cui vive l’infopoint di Monte Berico: una struttura che secondo le parole inaugurali del vicesindaco Jacopo Bulgarini d’Elci, nel 2012, non doveva rimanere «una cattedrale nel deserto». Ma che tale si è rivelata col tempo, tanto che ora la palla delle responsabilità passa di bocca in bocca. Il Comune, infatti, chiama in causa l’associazione di categoria, la quale rimanda al mittente le responsabilità. Tutto, però, «senza alcuna vena polemica». Palazzo Trissino: «Il progetto dell’infopoint a Monte Berico non ha mai portato enormi numeri - dichiara l’assessore alla Crescita, Jacopo Bulgarini d’Elci - ma è servito a dare una lettura qualitativa di interessanti elementi conoscitivi sul turismo di passaggio a Monte Berico. Ma era un progetto di Confartigianato, a cui noi abbiamo concesso lo spazio». Ergo, all’amministrazione non sono arrivate richieste di proroga di quel servizio.
Da Confartigianato, stessa musica: «La collaborazione era mirata a un progetto specifico che avrebbe dovuto portare a capire la dimensione dei flussi turistici e a definire eventuali modalità per portarli in città. Attività di pretta competenza del Comune o di realtà del settore». Nel mezzo di uno scambio di battute istituzionale resta, in ogni caso, la casetta chiusa di fronte al santuario della Madonna di Monte Berico. Sul quale, a far da paciere, interviene il consorzio di promozione turistica «Vicenza è»: «Capisco le difficoltà di bilancio dei Comuni afferma il consigliere delegato Vladimiro Riva - ma sulle dinamiche attrattive di Monte Berico occorre fare dei ragionamenti precisi e capire se si vuole o meno puntare sul turismo religioso, prima di decidere come e quali progetti finanziare».
Nel frattempo, in tema di turismo il Comune guarda a un nuovo progetto per dotare il centro storico di nuove stazioni multimediali e di sensori sui monumenti in grado di dialogare con i turisti via smartphone. L’iniziativa è di un’azienda privata e dovrà passare per una manifestazione di interesse (propedeutica alla gara) indetta dal Comune, che però con l’occasione intenderebbe fare pulizia di «vecchi totem e pannelli informativi»: in cambio arriveranno una decina di stazioni multimediali con mappe, guide e altre informazioni turistiche, a cui affiancare dei sensori sui monumenti in grado di fornire informazioni precise ad ampio raggio non appena ci si avvicina con uno smartphone.
Nel nome del turismo Palazzo Trissino, con l’iniziativa di un privato, pensa a stazioni digitali in centro storico