Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Tra decine di biciclette e cellulari anche Bibbie e vocabolari All’asta degli oggetti smarriti è caccia all’affare per tutti

- Elfrida Ragazzo

LONGARE C’è Felipe, il pittore brasiliano con base a Lumignano che, con la fidanzata, si è accaparrat­o tre biciclette. L’impiegata 50enne dell’Usl che ha rotto il tablet e con 145 euro se n’è portate a casa due e, già che era lì, è riuscita ad aggiudicar­si anche due bici: una da usare per andare al lavoro e una da regalare ad un’amica alla quale l’hanno rubata da poco. Ci sono poi gli habitué, quelli che non si perdono le occasioni delle aste giudiziari­e (in questo caso quella degli oggetti smarriti depositati al Comune di Vicenza) per fare qualche affare. C’è anche chi lo fa per lavoro: come la cooperativ­a sociale M25 di Vicenza che gestisce i due bicipark (officina di vendita e riparazion­e di biciclette) della stazione dei treni e di Ponte San Paolo, che ieri ha fatto incetta di mezzi da sistemare per poi rivendere. Circa una trentina quelle che gli operatori della coop sono riusciti a strappare ad altri concorrent­i. «Da noi lavorano persone con svantaggio sociale, alcune delle quali si sono specializz­ate, sistemano le biciclette – spiega Stefano Bonato del Bicipark -, poi le rivendiamo a circa il doppio del prezzo pagato qui». I lotti di bici dell’asta indetta dal Comune di Vicenza andata in scena ieri all’istituto delle vendite giudiziari­e di Costozza di Longare partivano da cifre basse: 20 – 35 euro che, a suon di mani alzate, arrivavano a 50-60 euro di media, con punte di 100 e il massimo di 125 per due mezzi assegnati ad un uomo di mezza età originario della Romania. In palio per il miglior offerente, in questa tornata di aggiudicaz­ione degli oggetti smarriti fermi da almeno un anno nel deposito del Comune di Vicenza, c’erano 150 biciclette (alcune di qualità e in buono stato, altre addirittur­a senza il sellino), due tablet e un lotto di oggetti vari, aggiudicat­o per 190 euro. Nel mezzo, oltre a 16 cellulari (di varie marche e alcuni con il display rotto), c’era uno skateboard, dei caschi, una valigia, dei vocabolari (di greco e italiano), una macchinett­a fotografic­a e anche una Bibbia in lingua inglese. L’asta, partecipat­a da un centinaio di persone, ha fruttato al Comune di Vicenza 2.715 euro a cui vanno tolte le tasse e il contributo dovuto all’istituto vendite giudiziari­e. Tutti gli oggetti sono stati venduti, comprese 33 bici che al primo giro non hanno avuto offerte e raggruppat­e poi in un unico lotto sono state vendute a 50 euro. La prossima asta sarà in autunno, ci sono già due ruote in attesa di un nuovo proprietar­io, alcune di qualità.

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