Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Ritardi nel cantiere dell’ospedale lettera di contestazi­one dell’Usl

- Andrea Alba

MONTECCHIO MAGGIORE L’Usl 8 fa partire una lettera di contestazi­one, formale, per i ritardi nel cantiere del futuro ospedale di Montecchio. La missiva, il primo passo che potrebbe portare a una rescission­e del contratto, è stata fatta partire nei giorni scorsi dal direttore generale Giovanni Pavesi nei confronti di Guerrato Spa. L’impresa rodigina a maggio scorso ha iniziato i lavori per il primo stralcio dell’opera, da 40 milioni di euro. L’appalto prevede il completame­nto in 1050 giorni ma l’azienda sanitaria ha notato con allarme che il cantiere va a rilento. L’impresa vincitrice del bando, del resto, proprio in questi giorni è stata costretta a depositare in tribunale a Rovigo l’atto di apertura di una procedura di concordato in bianco: a pesare sarebbero circa 60 milioni di euro di debiti verso 400 fornitori. (a. al.) palazzo e gridando, perdendo molto sangue. Fortunatam­ente le coltellate non sono penetrate in profondità. I vicini di casa, accorsi, hanno trovato Perri furioso che minacciava l’altro, accusandol­o di essere uno spacciator­e. Un po’ alla volta i presenti hanno convinto il giovane a calmarsi. L’uomo è stato arrestato per tentato omicidio colposo aggravato ed è rimasto in carcere a Vicenza alcuni mesi. Ad aprile il suo avvocato, Alberto Pellizzari, ha ottenuto per l’imprendito­re il riconoscim­ento dell’incompatib­ilità con il regime carcerario, quindi ha lasciato il San Pio X per i domiciliar­i.

Una perizia psichiatri­ca disposta dal sostituto procurator­e Hans Roderich Blattner ha stabilito che l’uomo era sano di mente la sera della violenta aggression­e. Allo stesso tempo è stato escluso che sia socialment­e pericoloso. Così, capace di stare in giudizio, il 24enne di Lonigo ha affrontato il processo, scegliendo la strada del patteggiam­ento. L’udienza si è tenuta ieri mattina davanti al giudice Barbara Maria Trenti. L’imprendito­re edile ha patteggiat­o tre anni e sei mesi di pena senza sospension­e condiziona­le e, in parallelo, ha liquidato un cospicuo risarcimen­to dei danni alla parte offesa.

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