Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Multa da 11,2 milioni a Bpvi. Commissione d’inchiesta, scoppia il caso
Stangata da 11,2 milioni di euro dalla Banca Centrale Europea alla Popolare di Vicenza, la multa è stata inflitta all’ex popolare ormai in liquidazione in ragione della «gravità delle violazioni e dell’entità della responsabilità», spiega una nota della Bce. Anche se nessuno la pagherà e la Bce, se volesse renderla effettiva, dovrà mettersi in coda, insieme agli altri creditori. Finendo in coda, senza privilegi, tra i chirografari. Sanzione di dubbia esigibilità, si direbbe. L’ennesima multa dopo quelle da 9,1 milioni di Consob e 3,6 di Bankitalia, un totale da quasi 24 milioni che arriva alla vigilia dell’insediamento, in ritardo, della commissione d’inchiesta sulle banche votata a giugno dal Parlamento. E dalla cui agenda paiono sparite le banche venete.
Dalla minoranza del Pd fanno notare che un solo parlamentare veneto dem vi metterà piede, Gianni Dal Moro di Verona, e sarà in compagnia di un gruppo di fedelissimi renziani pronti a fare muro sulle vicende più politicamente sensibili, Mps e Banca Etruria. Non c’è, ad esempio il senatore Giorgio Santini, vicentino, che continua a seguire da vicino l’epilogo delle ex venete. «Si è scelto di non inserire persone delle realtà coinvolte - minimizza lui - Ma vedremo anche col presidente che non sarà solo un lavoro di stopper», prevede. In pole, Pierferdinando Casini (che votò contro l’istituzione della bicamerale definendola «un impasto di demagogia e pressapochismo») oppure il veneziano Enrico Zanetti. «Da componente dico no alla trattazione di questioni con valenza esclusivamente politica e no a cicli di audizioni eterne - mette in chiaro Zanetti - il tempo è poco e l’obiettivo è individuare le responsabilità della vigilanza senza accusare o difendere l’establishment a scatola chiusa. E ovviamente bisogna affrontare la questione delle venete». Il M5s punterà su Carlo Martelli. «Altroché se porremo la questione delle venete - annuncia il senatore Gianni Girotto - La maggioranza preferirebbe il silenzio perché su Bpvi e Veneto Banca l’hanno fatta troppo grossa». Una presidenza 5S non spiace anche Civici e Innovatori, che hanno nominato il commissione Daniele Capezzone. «Se la maggioranza vuole smentire i tratti di melina e attendismo che caratterizzano questa commissione - dice l’onorevole Domenico Menorello - darebbe un segnale votando un componente dell’opposizione che di certo non farà un lavoro felpato». Anche Forza Italia con renato Brunetta si candida per una presidenza all’opposizione: «Bisogna fare totale chiarezza . dice - anche sulle banche venete e senza guardare in faccia a nessuno»
Mentre la politica si accapiglia, le imprese fanno i conti con le conseguenze della liquidazione delle ex popolari venete. Il tema, rimbalzato ieri anche al convegno organizzato a Venezia da Banca Ifis con tutti gli operatori dei crediti deteriorati (e dove l’amministratore delegato di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, ha annunciato che il partner nella bancassicurazione, tra Cattolica, Generali, Allianz e Covéa, sarà scelto entro ottobre) resta sempre l’allarme intorno alla gestione dei crediti delle imprese in difficoltà destinati a passare dalle liquidazioni alla Sga. Ieri il presidente di Confartigianato Agostino Bonomo a Roma con il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha chiesto di individuare la fascia di imprese «che con adeguati accompagnamenti - affermano gli artigiani possano ritornare in bonis».