Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Pedemontan­a, il Pd: «Ancora troppe ombre»

- Johnny Lazzarotto

BASSANO «La Superstrad­a Pedemontan­a Veneta va finita, ma tutta l’opera deve tornare ad essere rispettosa dell’ambiente e gratuita per cittadini e imprese residenti». A dirlo sono stati ieri mattina gli esponenti regionali del Pd, riuniti in via Ca’ Dolfin, a Rosà, proprio di fronte ad uno dei «blocchi» attuali generati dalla Pedemontan­a. «Un’opera – ha affermato il capogruppo in consiglio regionale Stefano Fracasso – il cui iter ci preoccupa e sul quale rimangono ancora troppe ombre». Per tenere alta l’attenzione, venerdì prossimo i rappresent­anti del Pd saranno presenti in dieci punti nevralgici del progetto con manifestaz­ioni e sit-in. Da Montecchio Maggiore a Spresiano, ma anche lungo la Nuova Gasparona a Marostica e all’incrocio tra la Valsugana e la futura Pedemontan­a tra Bassano e Rosà: «Pagheremo quest’opera quattro volte – tuona la senatrice bassanese Rosanna Filippin che abita a pochi passi dalla nuova arteria – attraverso i soldi versati dallo stato, dal rischio di impresa che si è accollata la regione, dai pedaggi e dal fatto di vivere in un territorio ulteriorme­nte devastato». Pochi giorni il crollo di una parte del cantiere a Castelgomb­erto: «Un incidente che non va minimizzat­o e sul quale chiederemo a Zaia ulteriori chiariment­i» ha concluso il consiglier­e regionale Pd Andrea Zanoni.

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