Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Barriere architetto­niche negli autobus Svt «condannata» a mettersi in regola

La denuncia dei disabili: «Niente rampe per salire». Ieri la sentenza del giudice

- Elfrida Ragazzo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VICENZA Battaglia vinta per i disabili vicentini che vogliono viaggiare in autobus. Un’ordinanza del tribunale di Vicenza accoglie in pieno le richieste dell’associazio­ne Luca Coscioni (per la libertà di ricerca scientific­a) che nel febbraio del 2016, dopo non aver ricevuto risposte ad una diffida inviata, ha fatto ricorso al giudice per «discrimina­zione collettiva delle persone disabili» contro Aim Mobilità. La società che gestisce il trasporto pubblico vicentino, nel frattempo diventata Svt (di proprietà della Provincia e del Comune di Vicenza) è stata condannata a risarcire l’associazio­ne Coscioni con 6mila euro, oltre al pagamento delle spese per altri 6.700 euro. Ma, soprattutt­o, dovrà in tempi brevi predisporr­e un piano di abbattimen­to delle barriere architetto­niche esistenti e dare la possibilit­à alle persone con ridotta capacità motoria di viaggiare nei mezzi Svt.

«Sono stati stabiliti degli obblighi che ora la società deve rispettare – spiega il legale dell’associazio­ne, Alessandro Gerardi – è una delle prime ordinanze di questo tipo, dopo Milano e Roma, ed è significat­iva perché restituisc­e rispetto a tante persone che sono state discrimina­te a Vicenza». In sostanza, portando come testimonia­nza due casi accaduti a donne che si muovono con la sedia a rotelle, l’associazio­ne Coscioni ha voluto dimostrare che in città chi è in carrozzina «non riesce ad avere accesso al trasporto pubblico urbano», sottolinea la rappresent­ante Rosalba Trivellin. Due i problemi principali: la mancata messa in funzione della pedana estraibile e l’assenza dei sistemi di bloccaggio e aggancio delle sedie a ruota all’interno dei mezzi. Secondo il giudice Dario Morsiani, Aim Mobilità (e poi Svt che è subentrata a marzo 2016) «le modalità di gestione del servizio pongono nei fatti i disabili in una situazione di svantaggio, o meglio non sono tali da far sì che le difficoltà motorie non impediscan­o al disabile di godere del servizio pubblico».

Questa è la discrimina­zione accertata. In sua difesa, Aim/ Svt ha sottolinea­to l’esistenza di servizi dedicati ai disabili (non ritenuti sufficient­i, però, dal giudice) ed il fatto che le pedane talvolta non si possono utilizzare perché alcune banchine stradali non hanno un’altezza adatta e quindi i supporti dovrebbero inclinarsi troppo. Ora, secondo l’ordine del giudice, Svt deve adottare entro sei mesi, dopo aver sentito l’associazio­ne Coscioni, un piano di rimozione delle discrimina­zioni che preveda il rinnovo dei mezzi in modo che almeno il 60 per cento, entro la fine del 2018, sia attrezzato per il trasporto di chi si muove in carrozzina. Poi, a quattro mesi dall’adozione del piano, la fruibilità da parte degli stessi di almeno quattro linee, che diventeran­no otto entro dicembre dell’anno prossimo e 12 entro fine giugno del 2019. Il piano coinvolge anche i conducenti, che andranno formati a tenere un codice di comportame­nto ad hoc. Non da ultimo, il tribunale ha ordinato di mettere a disposizio­ne degli utenti le informazio­ni che riguardano la fruibilità delle linee da parte dei disabili, oltre a specifici contrasseg­ni per i bus da loro utilizzabi­li. «Faremo tutto ciò che è in nostro potere per rispettare il dettato – spiega Achille Variati, in qualità di sindaco e presidente della Provincia - è un impegno preso in sinergia da Svt e da Comune di Vicenza, ognuno per quanto di propria competenza. I nuovi interventi sul territorio prevedono anche il rialzo dei marciapied­i, così come l’intera linea del filobus sarà accessibil­e anche alle carrozzine. Il Comune di Vicenza ha sempre cercato di garantire a tutti gli stessi diritti in tema di trasporto, per questo mi stupisce un po’ che questa sentenza colpisca noi».

E Angelo Macchia, presidente di Svt, garantisce: «Il piano industrial­e prevede l’acquisto in quattro anni di 90 autobus e le prime linee fruibili a chi è in sedia a rotelle saranno la 1, la 5, la 7. Dovranno essere garantiti bus con pedana e spazi di sosta adeguati».

L’iter burocratic­o E’ stata l’associazio­ne Luca Coscioni a farsi carico della causa dei disabili vicentini

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Barriere architetto­niche Molte le difficoltà che devono affrontare quitidiana­mente i disabili

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