Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«No ai profughi all’hotel Europa»
Proteste per il possibile trasferimento di decine di stranieri
VICENZA I comitati che si oppongono all’accoglienza dei richiedenti asilo fanno rete. Da tutta la provincia si sono riuniti in una ventina ieri mattina a Vicenza, di fronte all’ex Hotel Europa a Ponte Alto, abbandonato da anni e di recente rilevato all’asta dalla San Francesco Costruzioni di Thiene, già proprietaria dell’hotel Adele, che già ospita decine di richiedenti asilo. «Questo hotel non deve diventare un nuovo hub per i profughi – dice Alex Cioni, portavoce del comitato Prima Noi di Schio e promotore della rete –, e questa vicenda è il simbolo di cos’è diventato il business dei migranti». L’opposizione a un nuovo hub in città – che al momento è peraltro soltanto un’ipotesi, visto che l’ex albergo versa in stato di abbandono e necessita di lavori di adeguamento – è ampiamente condivisa, dal sindaco Achille Variati («lì un hub per i migranti non ci sarà mai, almeno con me sindaco») fino al centro sociale Bocciodromo favorevole all’accoglienza diffusa («gli hub non sono che l’ultimo anello della catena di un modello di accoglienza che respingiamo con forza»). Ma ai comitati di Cioni non piace nemmeno il modello dei micro progetti: «Serve un piano di rimpatrio – dice –, non basta il blocco dei flussi che il governo ha ottenuto pagando i libici. Se Variati è davvero contro questo modello di accoglienza, faccia uscire il comune dallo Sprar (il sistema di protezione ordinario per i richiedenti asilo, ndr)» I gruppi attivi sono Pro-Bolzano Vicentino, Lugo dice No, Valdastico dice No, oltre a Prima Noi. «Ci sentiamo ostaggio di chi gestisce l’accoglienza – afferma Gianluigi Feltrin di Bolzano Vicentino –, accogliamo 90 profughi su una popolazione di 6mila abitanti». Ad oggi sono circa 2400 i profughi ospitati in tutta la provincia berica.