Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pfas, il vescovo coinvolge il Vaticano Dell’Acqua alla guida della commissione
VICENZA Il vescovo Beniamino Pizziol porterà la questione dei Pfas in Vaticano. «Interesserò del caso della contaminazione della falda fra Vicenza, Padova e Verona il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato. Anzi, sono già in contatto» ha promesso il presule domenica a Lonigo, ad un incontro pubblico organizzato al teatro parrocchiale dalle mamme no-Pfas leonicene.
Il comitato dei genitori di Lonigo e dei Comuni contermini, preoccupati per l’elevato tasso di composti perfluoroalchilici rilevato dallo screening dell’Usl 8 nel sangue dei loro figli, tiene alta l’attenzione sul tema anche con eventi come quello di domenica. Il comitato ormai ha raccolto centinaia di adesioni: per limitare ulteriori contaminazioni alcuni genitori della zona hanno cambiato anche abitudini alimentari, bevendo solo acqua di bottiglia e usandola per cucinare. Il vescovo all’appuntamento ha precisato di «condividere pienamente la preoccupazione e l’apprensione» dei genitori, lodandoli allo stesso tempo per l’impegno «al di sopra di schieramenti politici e finalizzato a una sincera ricerca del bene comune, anche per il territorio». Al presule sono state rivolte tre richieste: anzitutto, di far pregare la diocesi per la salute di chi è coinvolto; poi una sensibilizzazione delle diocesi di Padova e Verona e infine di coinvolgere la Santa Sede. Pizziol ha confermato la propria disponibilità, anche a contattare Parolin. Il presule ha spiegato che lo stesso cardinale in realtà gli ha chiesto di informarsi in tema Pfas e di fornirgli elementi, perché il Vaticano possa esprimersi in modo corretto.
Intanto, sempre in tema Pfas ieri il presidente della Regione Luca Zaia ha nominato il direttore generale dell’Arpav, Nicola Dell’Acqua, coordinatore della commissione Ambiente e Salute, organismo che ha assorbito le competenze della precedente commissione tecnica sui Pfas. «Arpav diventa così il dominus dell’intera partita» osserva Zaia. E a Trissino i lavoratori dell’industria chimica Miteni, indicata proprio da Arpav come al centro della contaminazione, domani incroceranno le braccia a fronte di «sempre più difficili condizioni di lavoro – fanno sapere dalla Rsu - non c’è stata una soddisfacente risposta da parte dell’azienda».