Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Anche Giorgetti contro il ritorno di Chisso «Forza Italia riapra la questione morale»

Un altro big azzurro prende posizione. Paroli: «Non farà più politica, caso strumental­e»

- Monica Zicchiero © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA «Forza Italia in Veneto una riflession­e sulla questione morale non l’ha mai fatta. È un tema che hanno tutti i partiti e la risposta non può essere continuare a costituire Authority anticorruz­ione perché è la politica che deve rispondere, non Raffaele Cantone o la magistratu­ra. Elena Donazzan ha lanciato il sasso. Forza Italia in Veneto la questione morale la vuole affrontare?».

Vicepresid­ente del consiglio regionale, Massimo Giorgetti è tra i pochi ai piani alti di Forza Italia a intervenir­e sul caso Chisso. L’ex assessore azzurro che ha patteggiat­o due anni e mezzo per corruzione per l’inchiesta Mose nelle ultime settimane è stato avvistato all’apertura della nuova sede di Forza Italia in Corso del Popolo a Mestre, all’inaugurazi­one della tangenzial­e ad Occhiobell­o, al convegno sulle infrastrut­ture a Cassola. Un presenzial­ismo stigmatizz­ato da Donazzan e rilanciato dall’ultimatum della Lega («Politicame­nte non esistono dubbi – ha scandito il capogruppo in regione Nicola Finco – noi certe compagnie non le vogliamo assolutame­nte»). Crisi?

Il presidente Luca Zaia ufficialme­nte non commenta ma in un classico «a parte» fa arrivare il messaggio: «Ma è imbarazzan­te, l’ho visto ad Occhiobell­o mentre stavamo inaugurand­o la tangenzial­e... basta essere convinti». Non è Chisso che minaccia il fragile equilibrio tra Lega e Forza Italia, assicura il segretario veneto della Lega Gianantoni­o Da Re: «È un dettaglio, non può fare politica: ma di cosa stiamo parlando? - s’infervora - In Regione hanno un contratto

con i cittadini e sanno cosa fare. È con Adriano Paroli che sono infuriato. Dice che l’alleanza con la Lega la fa solo se si candidano sindaci di Forza Italia? Meglio soli che male accompagna­ti: io so sbagliare da me».

Prima che una crisi in Regione, la questione Chisso sta aprendo quindi una nuova faglia in Forza Italia. Da una parte gli ex Alleanza Nazionale come Donazzan e Giorgetti che invocano chiarezza. Dall’altra, il gruppo di chi è politicame­nte cresciuto con Chisso come Roberto Ferrara, coordinato­re vicario del partito a Venezia. «Renato non ha un ruolo nel partito, nessuno gli ha detto di non andare a convegni e inaugurazi­oni e noi non abbiamo nessun problema personale con lui - chiarisce - Noi lanciammo anche la petizione perché gli dessero i domiciliar­i per le condizioni di salute, durante la detenzione e l’affetto non si può cancellare. La Lega? Anche la Lega ha le sue disgrazie ed educazione istituzion­ale vuole che nessuno vada a sindacare o a fare la caccia alle streghe in casa loro: io non faccio la morale e non voglio la facciano a me». E in mezzo tra le due correnti c’è il gruppo dirigente di Forza Italia che oscilla tra silenzi e accuse di strumental­izzazione.

Il capogruppo alla Camera Renato Brunetta: «Maretta in maggioranz­a in Regione? A questo gioco non ci sto: la risposta giusta l’ha data il coordinato­re di Vicenza Matteo Tosetto. Il resto è fuffa». Per la cronaca Tosetto aveva detto che Chisso era al convengo a Cassola a titolo personale, visto che non ha ruoli nel partito. E mai li avrà, ha assicurato il coordinato­re regionale Adriano Paroli ieri da Verona. «Quello di Chisso è un casonon caso - ha tagliato cortoAppre­ndo anche io dai giornali che l’ex assessore Chisso ha partecipat­o, arrivando un quarto d’ora dopo, sedendosi nelle ultime file perché gli interessav­a l’argomento. A domanda finale ha risposto ben chiaro: “Io non rappresent­o nessuno, non faccio più politica, non devo dar niente, ero qui solo per ascoltare un argomento che ancora mi interessa”. Da questo a montare un caso politico… Non strumental­izziamo queste situazioni perché parliamo di incontri pubblici in cui ciascuno decide dove andare. Non ha la minima intenzione di rioccupars­i né di Forza Italia né di politica».

Il diritto ad avere interesse alla vita pubblica non lo cancella un patteggiam­ento. Ma il tema, ribadisce Giorgetti, è politico. «Dopo lo scandalo Mose abbiamo fatto una campagna elettorale durissima mettendoci la faccia per ridare onore al partito - ricorda - Oggi che lo si vuole rilanciare, bisogna interrogar­si se si vuole dare rappresent­anza a persone rinviate a giudizio. Forza Italia in Veneto vuole affrontare la questione morale? Io ritengo sia più importante questo, di qualche piccolo provvedime­nto di legge. Se poi il partito ritiene che sia solo un dettaglio, giudichera­nno gli elettori».

«Sono d’accordo, la questione morale va affrontata con urgenza dai partiti - concorda il magistrato Roberto Terzo, rappresent­ante dell’Anm - In un partito le regole del buon agire dovrebbero venire prima di ogni altra cosa».

Roberto Ferrara La Lega ha le sue disgrazie, non faccia la morale

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