Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Autunno caldo sul fronte scioperi Comune e ospedale sulle barricate
Sindacati contro Azienda Zero e trasloco del front office dal centro
VICENZA «Con l’azienda Zero la Regione Veneto apre le porte alla privatizzazione della sanità». Vanno all’attacco i sindacati di base Cub, ieri presenti con un presidio di fronte all’ospedale San Bortolo di Vicenza per volantinare in vista dello sciopero generale della sanità.
La protesta è stata proclamata dalle sigle di base per il 27 ottobre: «Con i trasferimenti a Padova a tutti i livelli, di dirigenti ma anche di infermieri, andrà in crisi l’organizzazione» accusa Maria Teresa Turetta, segretaria vicentina della sigla. In parallelo intanto in Comune tutte le sigle – a partire da Cgil, Cisl e Uil – hanno proclamato lo stato di agitazione contro l’amministrazione Variati. Con il presidio davanti all’ospedale «vogliamo sensibilizzare i cittadini sulla situazione della sanità veneta. Il contratto dei lavoratori sanitari è fermo da nove anni, il salario accessorio bloccato – dichiara Turetta – e c’è estrema necessità di nuove assunzioni per coprire i “buchi”, soprattutto d’estate». Il sindacato il 27 ottobre manifesterà a Susegana (Treviso) e a Padova davanti alla futura Azienda Zero. La nuova realtà di coordinamento sanitario regionale sta prendendo forma, alle maestranze in alcuni incontri sindacali è stato riportato che da gennaio 2018 Azienda Zero avrà un proprio organico costituito inizialmente da dirigenti e personale di comparto volontari, spostati da Usl nel raggio di 50 chilometri. «In questo modo creeranno l’ennesima mangiatoia pubblica, un altro ente inutile – attacca Turetta – mi chiedo se i sindacati confederali abbiano qualcosa da dire, da parte loro c’è un silenzio assordante».
Intanto, dal punto di vista sindacale la situazione si fa via via più calda anche in Comune. Ieri mattina molte delle sigle presenti nella Rsu dei dipendenti pubblici comunali – la Triplice oltre a Diccap, Sulpl, Csa, Cub – hanno riunito i lavoratori dell’istituzione al cinema Odeon, per un’assemblea straordinaria. «Quest’amministrazione - affermano in coro - si sta disinteressando delle esigenze dei lavoratori e non ha mai prodotto risposte concrete. Così ora a farsi sentire saranno direttamente i lavoratori». E’ stato approvato lo stato di agitazione, preludio allo sciopero. I sindacati della funzione pubblica chiamano in causa soprattutto il progetto del nuovo front-office in via Torino: «Spostare alcuni uffici in quella zona - dichiara Claudio Scambi, Uil Fp - significa costringere il cittadino a fare la spola fra il centro e quell’area. Non vorremmo che fosse solo un modo per liberare palazzo degli Uffici al fine di metterlo sul mercato». Una manifestazione è prevista in occasione dell’assemblea annuale dell’Anci prevista in zona Fiera (dal 11 al 13 ottobre prossimi).