Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Corteo di Forza Nuova nel pomeriggio: «Le istituzioni locali hanno fallito»
Tommaso che anche pochi giorni fa si è trovato in pieno giorno, nell’area sgambamento cani, tre tossici che si bucavano e ha chiamato la polizia. «È strano perché fanno fare a questi militari quello che la polizia non può fare – sbotta un pensionato residente in viale Milano che più volte, assistendo a litigi tra stranieri sotto casa è costretto a chiamare la polizia -; è solo un far vedere, come installare delle telecamere che tra pochi mesi non funzioneranno più». Filippo, anche lui pensionato, abituato a passeggiare a Campo Marzo, guarda i carristi e dice: «L’esercito sarà un deterrente per la criminalità, vedrete». La loro presenza – una pattuglia operativa la mattina e due al pomeriggio come disposto dal questore - a piedi per la città, soprattutto nell’area più critica, stazioni comprese, e nei parchi e giardini cittadini, non è certo passata inosservata ai vicentini. E qualcuno ha anche parlato di «sensazione di maggiore sicurezza». Proprio dovuta alla presenza dei carristi con qualifica di agenti di pubblica sicurezza che ultimeranno il loro servizio in città, nell’ambito dell’operazione «Strade sicure«, il 31 dicembre.
Ieri mattina anche il prefetto Umberto Guidato, con il questore Giuseppe Petronzi e i comandanti provinciali di finanza e carabinieri, ha voluto incontrare i militari al loro esordio, già operativi per il primo turno. Per operare in collaborazione con le forze dell’ordine «nella vigilanza a siti e obiettivi sensibili», così come disposto. E proprio in occasione dell’arrivo dell’esercito Forza Nuova nel pomeriggio ha realizzato una mobilitazione con striscioni e bandiere di fronte alla stazione, alla presenza del segretario nazionale Roberto Fiore. Una manifestazione «per decretare il fallimento delle istituzioni locali e nazionali nella gestione del degrado e in particolar modo del fenomeno dell’immigrazione» ha spiegato Daniele Beschin, coordinatore provinciale, soddisfatto delle presenze, a suo dire oltre un centinaio. «Si respira un’aria nuova, rivoluzionaria, di un popolo stanco di false promesse ed istituzioni completamente assenti o peggio ancora staccate e lontane dalla realtà» il commento.