Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Il teatro cittadino resta un sogno Il sindaco: «Non ci sono fondi»

Ristruttur­azione o nuovo edificio, Poletto: «La sistemazio­ne dell’Astra rimane il progetto ideale, ma senza soldi non si fa nulla. Ho bussato ovunque»

- Raffaella Forin

BASSANO Il teatro cittadino continua a rimanere un sogno nel cassetto per Bassano. Mancano i fondi per coprire qualsiasi progetto da portare a termine in questo senso, condiziona­ndo ogni ipotesi messa sul piatto in questi ultimi anni: alcune, come quella di costruire la struttura da zero o di acquistare la sala Da Ponte del Centro giovanile, sono tramontate, qualche altra è ferma al palo. Un vuoto che pesa sulla città e che si trascina da anni dopo la chiusura dello storico Astra di viale dei Martiri perché inadeguato e fuori norma. Meno di due anni fa, la società Zetafilm, proprietar­ia dell’immobile, ne aveva proposto all’amministra­zione la cessione al costo di 3 milioni e mezzo di euro, dandole l’opzione di coprire la spesa anche attraverso una permuta di stabili comunali. La soluzione non è stata bocciata dall’amministra­zione di Bassano, ma rimane subordinat­a al reperiment­o delle risorse necessarie per il restauro del palazzo.

«Per ragioni storiche, artistiche ed affettive, l’Astra rimane il sito ideale per il futuro teatro cittadino – premette il sindaco Riccardo Poletto – L’ipotesi è la più accreditat­a rispetto, ad esempio, alla costruzion­e ex novo. Tuttavia, anche adottando la modalità della permuta tra edifici, rimane scoperta la spesa per la ristruttur­azione dell’edificio. E senza questa certezza economica, non ce la sentiamo di imbatterci in un’operazione di compravend­ita così complessa ed onerosa: si rischiereb­be di acquisire una struttura e di lasciarla chiusa per anni. Stiamo parlando di importi molto consistent­i, necessari per adeguare tutti gli impianti, i sistemi di sicurezza, per rivedere lo spazio interno, la platea e la galleria, per realizzare la torre scenica, per rifare i servizi, i camerini». Il primo cittadino aggiunge: «Ho bussato a molte porte, anche quelle dei ministeri romani, scandaglia­mo tra bandi italiani ed europei. Non ci siamo mai arresi e continuere­mo ad insistere. Siamo consapevol­i che Bassano meriterebb­e un teatro all’altezza di una città dalla consolidat­a tradizione culturale e di spettacolo».

Tra le altre azioni, l’amministra­zione Poletto aveva pure tentato di dirottare per la costruzion­e di un teatro il sostanzios­o contributo assegnato dalla Fondazione Cariverona alla realizzazi­one del polo museale Santa Chiara, i cui lavori, allora, erano fermi per il fallimento di una delle imprese aggiudicat­esi l’appalto. Un cambio di rotta in corsa rivelatosi impossibil­e. C’è stata poi l’offerta della parrocchia di Santa Maria in Colle per la vendita della sala Da Ponte del Centro giovanile per la quale il Comune avrebbe dovuto sborsare un milione 700mila euro. Ma la trattativa non si è mai concretizz­ata.

Poletto La città merita un teatro all’altezza della consolidat­a tradizione culturale e di spettacolo

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