Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Vicenza e futuro, tifosi in fermento «E ora la società faccia chiarezza»
Chiusa la trattativa con Boreas, Vi.Fin resta al timone. Salomoni: «Nel rispetto di oltre seimila abbonati dicano come vogliono garantire futuro e continuità»
I giocatori De Giorgio: «Abbiamo ricevuto rassicurazioni su tutto il fronte, quindi noi siamo tranquilli» In campo Mercoledì si gioca al Menti con il Fano: possibili nuove forme di protesta
VICENZA E adesso? E’ questa la domanda che i tifosi del Vicenza si pongono perché dopo lo stop — che questa volta pare definitivo — della trattativa con la holding lussemburghese Boreas Capital il futuro della società biancorossa è a dir poco nebuloso.
Il club di via Schio è ancora schiacciato da circa 13,5 milioni di euro di passivo, tra Iva rateizzata,ristrutturazione del debito omologata nel 2016 dal Tribunale di Vicenza e spese correnti. Il tutto in un campionato come la serie C dove gli introiti, di fatto, sono assai risicati. Un contesto difficile che Marco Franchetto, presidente di Vi. Fin, la finanziaria che detiene la maggioranza delle quote del Vicenza, ha già fatto sapere che l’attuale proprietà da sola non riesce ad affrontare. I debiti sono stati ridotti dai circa 23 ereditati dalla disastrosa gestione di Finalfa Srl di una decina di milioni, ma la retrocessione in serie C nel campionato scorso e la rottura con l’ex presidente del Vicenza Alfredo Pastorelli, che rimane tuttavia un socio forte di Vi.Fin. con il 20.52% delle quote, ha aggravato un quadro generale già di per sé complicato. Scontato quindi che ci si chieda perché si è deciso di non cedere a Boreas e se dietro alla decisione c’è l’esistenza di una soluzione alternativa. Oppure, dopo che in estate proprio il massimo dirigente di Vi. Fin. si era espresso positivamente sulla solidità della holding lussemburghese, nei mesi successivi è emerso qualcosa che ha cambiato lo stato delle cose?
Una lunga serie di domande che ha bisogno di trovare delle risposte vere e concrete che Maurizio Salomoni, presidente del Centro di Coordinamento Clubs Biancorossi ha sollecitato ieri ai vertici della società. È stato spedito un comunicato in cui ritiene «doverosa e soprattutto urgente una conferenza stampa, dove l’attuale proprietà faccia il punto della situazione e spieghi con chiarezza e trasparenza come intende garantire il futuro e la continuità del Vicenza Calcio, nel rispetto dei più di 6000 abbonati e dei tifosi tutti. La passione e l’attaccamento ai colori non sono merce di scambio ma sono il patrimonio più importante che una società di calcio ha l’obbligo di tutelare». Parole molto chiare che interpretano la volontà di sapere cosa ne sarà del Vicenza calcio non tanto nell’immediato, leggasi campionato in corso, quanto negli anni futuri. «Abbiamo atteso di sapere come sarebbe finita la trattativa tra Vi. Fin. e Boreas Capital — spiega Salomoni — perché è chiaro che un cambio di proprietà avrebbe aperto altri scenari, magari con altri problemi ma forse anche altre prospettive. Questa possibilità non esiste più, di conseguenza l’attuale proprietà deve interrompere il silenzio di queste settimane e spiegare cosa ha intenzione di fare e come intende procedere».
Un chiarimento sull’attuale situazione che molto probabilmente sarebbe utile anche alla squadra (il Vicenza oggi riposa e scenderà in campo mercoledì sera al Menti contro il Fano nel turno infrasettimanale) anche se le dichiarazioni dei giocatori sembrano orientate alla massima serenità. «Delle trattative abbiamo letto sui giornali ma non sono cose che ci competono — spiega Pietro De Giorgio — il mister ci ha detto più volte che una volte che le cose sarebbe state definite ci avrebbe spiegato la situazione. Non ci è mai mancato niente, abbiamo ricevuto assicurazioni che problemi non ce ne saranno e siamo sereni. Noi dobbiamo pensare al campo, a dare il meglio in gara. Questo è il nostro lavoro, le questioni societarie non sono nostra competenza».