Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Mondiali di karate a impatto zero, con 108 ciliegi
La competizione svolta a Treviso diventerà il primo evento sportivo senza impronta di carbonio
Non è stato solo un evento dai grandi contenuti sportivi e umani, ma è stato anche il primo evento sportivo internazionale Carbon Free organizzato in Italia. Il Campionato Mondiale di Karate Shotokan, che si è svolto alla fine di settembre al Palaverde di Villorba (Treviso), sarà un evento a impatto ambientale zero, secondo il progetto realizzato da Studio Sma e Legambiente, green partner della manifestazione, che utilizzando il parametro dell’impronta di carbonio ha calcolatole emissioni di anidride carbonica generate dall’ organizh anno zazione dell’evento, mettendo a preventivo una serie di azioni compensative che serviranno ad annullare tali emissioni.
Il calcolo è stato effettuato partendo dai dati principali relativi al Mondiale, che ha visto la partecipazione di oltre 500 atleti, provenienti da 27 nazioni diverse, che nel complesso percorso più di 70 mila km in aereo per giungere nella Marca. Gli atleti hanno soggiornato in 12 diverse strutture ricettive e nei tre giorni hanno percorso circa 1800 km attraverso 8 bus navette per il trasferimento dagli hotel al Palaverde. Complessivamente sono state circa 12 mila presenze nei tre giorni (comprensive anche di staff e pubblico), per un totale stimato di 20.000 pasti erogati ad atleti e ospiti.
L’impronta di carbonio prodotta da questo intero sistema ammonta a circa 204mila chili di CO2, di cui l’ 83% è costituito dai trasporti internazionali dovuto all’arrivo degli atleti a Treviso via aereo, seguito dalle strutture ricettive (i consumi energetici, idrici e produzione e smaltimento rifiuti).
Per trasformarlo in un even- to carbon free, le emissioni di carbonio saranno compensate in particolar modo tramite la realizzazione di un bosco di 108 ciliegi, donati da ASD Re Bu Kan alla città di Treviso co- me omaggio per aver ospitato i Campionati Mondiali di Karate, che saranno piantumati in un’area alle porte della città. Tramite la fotosintesi clorofilliana, i ciliegi sono in grado infatti di assorbire la CO2 presente in atmosfera, rilasciando ossigeno in aria e intrappolando il carbonio in forma organica nel suolo e nella biomassa. Ognuno dei 108 alberi, in particolare, può «sequestrare» 92 chili di CO2 all’anno, per una capacità complessiva dell’intero «bosco» di circa 10 mila kg di CO2 equivalenti all’anno.
Sono stati contati gli atleti e l’impatto ambientale sulla città tra aerei e rifiuti