Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
La Cgil contesta l’accordo firmato da Cisl e Uil: «Trattative clandestine»
VENEZIA Per la Fiom Cgil il contratto regionale per i dipendenti artigiani, da poco sottoscritto dalle categorie metalmeccaniche di Cisl e Uil, è frutto di «trattative clandestine» che le parti hanno intenzionalmente voluto tenere nascoste alla componente sindacale critica verso i contenuti dell’intesa. Per Fim e Uilm, invece, l’accordo non è che una proroga di quello precedente non firmato dalla Cgil e dunque, in assenza di varianti, non ci sarebbero state ragioni per informarla dei tavoli per il rinnovo. Il clima è infuocato e la segreteria metalmeccanica «rossa» ieri non ha escluso il ricorso a vie giudiziarie perché gli è stato impedito, attraverso l’assenza di comunicazioni, di esercitare il proprio compito di rappresentanza. «I contenuti sono peggiorativi rispetto al Contratto nazionale, con lederoghe sulla flessibilità – sostiene il segretario della Fiom veneta Luca Trevisan – le aziende possono risparmiare sugli straordinari nei periodi di picco produttivo e “mangiarsi” ferie, permessi e festività in quelli di minore attività». E c’è anche la possibilità di derogare ai limiti massimi di utilizzo di lavoratori a termine. Tutte osservazioni che il leader della Fim veneta, Massimiliano Nobis, considera fuori bersaglio. «Le deroghe sui contratti a termine devono essere ratificate da una commissione paritetica. Il rinnovo dell’intesa fino al 31 agosto 2019 – aggiunge – si è reso opportuno in attesa di avere chiarimenti sulla disciplina della detassazione dei premi di risultato sulla quale, per il comparto artigiano, continuano ad esserci dei dubbi». Il segretario di Confartigianato Veneto Francesco Giacomin ricorda che è 20 anni che la Fiom non firma contratti unitari.