Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Sentinelle dall’identità segreta su strade, scuole e condomini contro ladri e maltrattamenti
Venti «guardie popolari» autorizzate a fare segnalazioni nascoste
BASSANO I quartieri di San Vito, San Marco e San Michele diventano «zone monitorate dai residenti: auto persone e comportamenti sospetti saranno segnalati alle forze dell’ordine», come riportano i manifesti che a breve compariranno nei tre rioni nei quali dal 16 ottobre scatta il progetto «Quartiere sicuro - Bassano sicura». Definito anche «controllo di vicinato », consiste in un’ auto organizzazione di gruppi di volontari, autorizzati e formati, con il compito di rilevare le situazioni sospette, in aree private e pubbliche, per segnalarle alle forze dell’ordine attraverso canali dedicati.
«Oltre ai tradizionali numeri di telefono, comunicheremo anche attraverso tablet e gruppi whatsapp», spiega Emanuele Ruaro, comandante della Polizia locale.Si parte con 5 «sentinelle» per quartiere e un coordinatore, che è il presidente del comitato, in contatto con Carabinieri, Polizia di Stato e Locale.
«Non si tratta di ronde, nemmeno di passeggiate della sicurezza e i volontari non indosseranno divise o segni di riconoscimento: la loro identità rimarrà anonima, ma non per la Prefettura e la Questura che hanno dato il via libera al progetto», tiene a precisare l’assessore alla Polizia locale Angelo Vernillo. «Sono persone qualsiasi che nel loro contesto quotidiano potranno segnalare, senza intervenire, comportamenti sospetti, vulnerabili o di emergenza: l’auto che passa, il soggetto che insospettisce, bande di vandali o writers, ma anche casi sociali come la famiglia che non manda a scuola i figli – spiega Giampaolo Sollinger della Polizia di Stato - L’iniziativa si configura come uno stimolo a superare quella ritrosia nell’avvertire con tempestività le forze dell’ordine».
«A Bassano non vi è un allarme sicurezza, ma ben venga un occhio in più sul territorio – osserva Adriano Fabio Castellari, capitano della compagnia cittadina dei Carabinieri Per i cittadini è un modo di prendere coscienza e consapevolezza su ciò che avviene nella propria area di residenza e di dare un contributo, a livello di informazione, alla vita della comunità e alle forze dell’ordine».
«Significa anche avere una percezione reale della situazione e del pericolo – aggiunge il sindaco Riccardo Poletto – e di mettere in campo forme positive di socialità».
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