Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Ciao compagno di lotta» in mille per l’addio a Jackson L’ultimo saluto in piazza e poi al sit-in davanti alla Ederle
Mille persone in marcia per l’ultimo saluto, laico, ad Olol Jackson. Un grande corteo ieri mattina si è riversato dal cimitero a piazza Matteotti per la cerimonia di commemorazione al sindacalista e storico militante della sinistra antagonista, morto di infarto sabato scorso a 48 anni. Nel pomeriggio i comitati «No Dal Molin» e altri gruppi pacifisti lo hanno ricordato di nuovo, durante una manifestazione contro la guerra davanti alla caserma americana Ederle.
«Abbiamo perso un compagno di lotta». Il ricordo di Arnaldo Cestaro, militante di sinistra da sempre sulle barricate e pure lui storico esponente dei «No base», riassume quello che, ieri, era il pensiero di tutti. Alla commemorazione del mattino hanno preso parte in primis i militanti del Bocciodromo di Vicenza, ma anche delle altre realtà simili del Vicentino (Arcadia) e degli altri centri sociali del Veneto; erano presenti esponenti politici (dai consiglieri comunali Sandro Pupillo e Valter Bettiato Fava al vicesindaco Jacopo Bulgarini d’Elci, in lacrime, oltre ad altri) ma anche vecchi amici come i membri del gruppo rap underground Assalti Frontali. C’era persino una rappresentanza di tifosi della Roma, squadra di calcio di cui Jackson era tifosissimo.
«Hasta Siempre Olol – Con tutto l’amore che c’è». Uno striscione enorme con queste parole dopo le 11 ha accolto il corteo nel giardinetto davanti a palazzo Chiericati, anche con qualche problema di spazio vista la mole di persone. Francesco Pavin e altri amici di Jackson si sono alternati nel ricordare il suo impegno, dalle lotte sindacali a fianco dei facchini sfruttati dalle industrie alle tante battaglie politiche, fino a quella contro la base Usa all’ex aeroporto Dal Molin.
Proprio ieri pomeriggio era da tempo programmata una manifestazione del comitato No Dal Molin con Legambiente, Cristiani per la Pace e altri movimenti non violenti davanti alla base Ederle. Dopo le 15, circa un centinaio di persone hanno manifestato con cartelloni e bandiere arcobaleno nello spiazzo in viale della Pace. «È una manifestazione che in contemporanea si svolge anche in altri siti militari – spiegava ieri Enrico Marchesini, uno degli organizzatori - ricordiamo come il 7 ottobre 2001 con l’operazione americana Enduring Freedom in Afghanistan iniziò il processo di destabilizzazione che ha portato alle emergenze di oggi. Abbiamo pensato a lungo se manifestare dopo la morte di Olol: ma sappiamo che lui lo avrebbe voluto, anzi sarebbe venuto qui con noi». Controllati a vista da polizia e carabinieri, i manifestanti hanno steso davanti alla base un reticolato, simbolico, e acceso fumogeni gialli e rossi: i colori della Roma amata da Jackson.